Coronavirus, i medici di base potranno vaccinare: 35mila pronti a partire in tutta Italia. Si attendono solo le dosi

vaccino covid
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Una ‘spinta’ al piano vaccinale arriva dalla firma del protocollo di intesa siglato ieri dall’ordine nazionale dei medici di famiglia con Governo e Regioni. Il protocollo nazionale prevede che le vaccinazioni anti Covid potranno essere effettuate anche negli ambulatori dei medici di base, senza divisioni per età. L’accordo ha ottenuto l’adesione di tutti i sindacati.

«Grazie a tutti i medici di medicina generale del nostro Paese che hanno unitariamente sottoscritto l’intesa con governo e regioni per somministrare il vaccino Covid. La loro capillarità e il loro rapporto di fiducia con le persone sono un valore aggiunto importante che ci consentirà, quando aumenteranno le dosi a disposizione, di rendere più forte la nostra campagna di vaccinazione» ha scritto il ministro della Salute Roberto Speranza in un post su Facebook commentando la firma.

«Stimiamo che almeno 35mila medici di famiglia in tutta Italia sarebbero pronti ad effettuare le vaccinazioni anti-Covid nei propri studi partendo da subito: ciò, ovviamente, avendo a disposizione le dosi e sulla base di accordi regionali già presenti o che verranno a breve definiti –  afferma all’Ansa il Segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti.

«Abbiamo sottoscritto oggi un importante protocollo d’intesa con i medici di medicina generale per le vaccinazioni da Covid-19 che ci permette di guardare al futuro organizzativo della campagna vaccinale con maggiore ottimismo – ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini – Con la
sottoscrizione di questo nuovo accordo potremo infatti organizzare in modo più efficace e capillare sul territorio le vaccinazioni e implementarle, dando così respiro a tutti gli altri comparti sanitari in prima linea. Ringrazio sia il ministro Speranza che le organizzazioni di rappresentanza dei medici di medicina generale per il positivo lavoro svolto».

«Ogni medico – ha spiegato Bonaccini che è anche presidente della Conferenza delle Regioni – avrà un approvvigionamento certo che gli garantirà di rispettare i tempi organizzativi verso i propri assistiti e l’aggiornamento dell’anagrafe vaccinale. In tal senso sarà utilizzata un’apposita piattaforma di registrazione delle vaccinazioni effettuate a livello regionale da trasferire nei dati nazionali. Sono disciplinate anche le modalità della prestazione e l’obbligo di dotazione specifica dello studio medico, come già previsto per la somministrazione dei vaccini nell’ambito dei programmi di vaccinazione antinfluenzale – prosegue Bonaccini – E’ possibile inoltre l’intervento professionale dei medici di medicina generale presso i locali delle aziende sanitarie (centri vaccinali) a supporto o presso il domicilio del paziente, a seconda di quanto prevedono gli accordi regionali. Ci sarà un finanziamento aggiuntivo ad integrazione del Fondo sanitario e c’è l’impegno del Governo ad adottare uno o più provvedimenti di urgenza per lo stanziamento delle risorse necessarie. Siamo sulla buona strada, – conclude Bonaccini – che è quella della concertazione e del coinvolgimento di tutti gli attori del nostro sistema sanitario per rispondere con forza alla pandemia».

lunedì, 22 Febbraio 2021 - 09:19
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