Sono tutti «illegittimi» i sequestri effettuato dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che ha investito i vertici dell’Università Telematica Pegaso. A deciderlo, su istanza degli avvocati delle parti, è stata la dodicesima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli. Le perquisizioni, cui presero parte centinaia di finanzieri, avevano come destinatari tra gli altri figurano il presidente dell’Università Pegaso, Danilo Iervolino (difeso dal professore Vincenzo Maiello e dall’avvocato Giuseppe Saccone), il direttore generale dell’Ateneo, Elio Pariota (difeso dall’avvocato Giuseppe Saccone), il capo dell’ufficio marketing Maria Rosaria Andria, il vice prefetto Biagio Del Prete che all’epoca dei fatti era capo della segreteria del Miur e alcuni professionisti.
Ieri, il Riesame, ha ritenuto illegittima anche la perquisizione e i sequestri operati nei confronti del direttore scientifico della Pegaso, l’avvocato Francesco Fimmanò, anche lui tra gli indagati. Disposta la restituzione di tutto il materiale che era stato acquisito dagli investigatori.
L’indagine della Procura partenopea prende le mosse dall’iter seguito per l’approvazione di un preciso emendamento alla Legge di Bilancio 2020 e sulla trasformazione dell’Università in società per azioni.
martedì, 23 Febbraio 2021 - 15:32
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