Bar, ristoranti e scuole chiusi, enoteche e market aperti: il primo Dpcm dell’era Draghi manda su tutte le furie i sindaci

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(Foto Kontrolab)

Pasqua e Pasquetta blindate. Scuole chiuse in zona rossa, anche materne ed elementari. Proibiti gli spostamenti tra le Regioni, indipendentemente dal colore. Il nuovo Dpcm anntivirus, il primo firmato dal premier Mario Draghi, che ha però deciso di non illustrarlo in conferenza stampa come faceva il suo predecessore Conte, ma di lasciare spazio al ministro della Salute Speranza insieme al ministro Gelmini (Regioni), a Silvio Brusaferro (presidente dell’Istituto Superiore di Sanità) e a Franco Locatelli (presidente del Consiglio superiore della Sanità). Qualche novità c’è, ma in linea di principio si continua a seguire la linea di Speranza, ovvero quella della massima prudenza. E non mancano le polemiche con gli enti locali, investiti, a loro dire, della responsabilità troppo grande di dover vigilare sugli assembramenti dopo le concessioni a enoteche e market contenute nel nuovo provvedimento. Ma ecco quali sono le principali novità.

Scuola
Ci sono molte novità. Dal 6 marzo, data di entrata in vigore del Dpcm, nelle zone rosse scatterà in automatico la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado; lo stesso avverrà in zona gialla e arancione con più di 250 contagi ogni 100mila abitanti in una settimana. Misure più stringenti saranno come sempre possibili per i singoli governatori di Regione, valutata la situazione sul proprio territorio. In questi casi resta ferma la didattica in presenza per alunni con disabilità e bisogni educativi speciali.

Teatri e cinema
Dopo mesi di forzata serrata, riaprono teatri e cinema. I D day è il prossimo 27 marzo quando, nelle sole zone gialle, potranno riaprire ovviamente nel pieno rispetto di rigidi protocolli igienico sanitari: la capienza in particolare non potrà superare il 25%, con massimo 400 spettatori all’aperto e massimo 200 al chiuso. I musei apriranno anche durante il fine settimana, ma solo in zona gialla. Restano chiuse invece le palestre, le piscine, gli impianti sciistici.

Ristoranti e bar
Si conferma quanto attuato sinora: anche in zona gialla bar e ristoranti devono chiudere alle 8, con possibilità di asporto e delivery anche in zona arancione e rossa. Niente riapertura a cena, nonostante le richieste dei ristoratori ma in tutte le zone è concesso l’asporto dopo le 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande (enoteche), con il divieto di consumare sul posto. In pratica, dopo le 18 non si può fare un cicchetto al bar ma si può comprare del vino in enoteca. Questa novità ha scatenato le ire dei sindaci. Antonio Decaro, primo cittadino di Bari e presidente dell’Anci, ha attaccato il Governo: «Si favoriscono gli assembramenti – ha affermato – nei luoghi della Movida, mentre si chiudono le scuole». Un attacco cui Speranza ha risposto ricordando che l’apertura riguarda solo enoteche e market specializzati , non i bar, e che si vieta sempre la consumazione sul posto.

Parrucchieri
In zona rossa restano chiusi parrucchieri, barbieri e centri estetici. Una novità, visto che nel precedente Dpcm barbieri e parrucchieri restavano comunque aperti.

Spostamenti
Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, in ogni zona. In zona rossa si esce solo con autocertificazione e valida motivazione; in zona arancione non si può uscire dal proprio Comune e in zona gialla resta comunque il divieto di andare in un’altra Regione (se non per comprovate esigenze). Limiti tra confini regionali che restano anche in zona bianca (ad oggi solo la Sardegna).

Pasqua
Non ci sono riferimenti specifici a Pasqua e Pasquetta ma Speranza ha chiarito che, in prossimità della festa, che quest’anno cade il 4 aprile, si valuteranno restrizioni ad hoc. Allo studio c’è l’ipotesi di far scattare la zona rossa nel fine settimana di Pasqua (pasquetta compresa) come a Natale.

mercoledì, 3 Marzo 2021 - 08:26
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