Brogli elettorali a Reggio Calabria, l’inchiesta dilaga: altri 5 arresti, c’è di nuovo il consigliere Dem Nino Castorina

Antonino Castorina

Presunti brogli elettorali che avrebbero avvelenato, e forse falsato, le Comunali avvenute a Reggio Calabria lo scorso settembre sono al centro dell’operazione che questa mattina ha portato a cinque arresti e una interdittiva. Le misure, disposte dalla Procura reggina, sono state eseguite dalla Digos della questura del capoluogo calabrese. Le accuse contenute nell’ordinanza del gip reggino sono pesanti: alterazione del voto, falsità ideologica in atto pubblico ed abuso d’ufficio.  Cinque persone sono finite agli arresti domiciliari, e, in un caso, è scattata la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico. Tra gli arrestati, secondo quanto riporta ilfattoquotidiano.it, ci sarebbe nuovamente Antonino Castorina, già finito ai domiciliari nelle scorse settimane; indagati anche soggetti interni al suoi entourage e un funzionario amministrativo.

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E’ dallo scorso 20 settembre, data delle consultazioni comunali, che Reggio Calabria vive una stagione di veleni e polemiche. In quelle elezioni è risultato vittorioso ed è diventato per il secondo mandato consecutivo sindaco il Dem Giuseppe Falcomatà che riuscì a prevalere sulla colazione di centrodestra ma da allora gestisce una situazione politica incandescente. L’inchiesta non è infatti iniziata ieri, ma proprio da quei giorni di voto e dai successivi esposti. L’indagine sui presunti brogli ha già portato agli arresti di Antonino Castorina (Pd), consigliere comunale, e Carmelo Giustra, presidente di seggio. Altri 29 gli avvisi di conclusione indagine per la stessa vicenda che coinvolge non solo politici ma anche scrutatori e segretari di seggio che, secondo le accuse, avrebbero alterato registri e liste elettorali, annotato come presenti e votanti persone mai recatesi ai seggi. Gli indagati avrebbero alterato inoltre le schede elettorali e questi presunti brogli sarebbero avvenuti in almeno sette sezioni.

Le persone destinatarie della misura cautelare avrebbero aiutato il consigliere comunale nel reperire le copie delle tessere elettorali che poi sono state utilizzate per far risultare il voto degli anziani che non si sono mai recati al seggio. L’indagine di oggi è il risultato dei riscontri alle dichiarazioni del presidente di seggio Carmelo Giustra, arrestato a dicembre assieme a Castorina.

     Ai pm e al gip che lo hanno sentito durante l’interrogatorio di garanzia, infatti, Giustra ha raccontato come è stato nominato presidente di seggio ma anche che c’era un vero e proprio «accordo con Castorina»- Proprio l’esponente politico gli aveva consegnato la nomina direttamente nella sua segreteria il venerdì prima delle elezioni. Una persona incontrata all’interno della segreteria di Castorina, invece, sempre secondo il racconto di Giustra, gli avrebbe dato una lista di nomi di anziani con i rispettivi numeri di duplicati delle tessere elettorali che egli avrebbe dovuto inserire nel registro del seggio.

Ai pm, Giustra ha raccontato che la persona incontrata «mi ha detto: ‘qua c’è una busta, ci sono dei nomi di persone e ci sono accanto segnate le tessere elettorali. Guarda tu non devi fare altro che annotarle tutte’. Ogni volta che riuscivo a scrivere un nome sul registro, automaticamente mettevamo dentro una tessera».

In tutto, nel suo seggio Giustra avrebbe aggiunto 14 voti a favore di Castorina: «Tutte io le ho fatte. – ha dichiarato –  Non ho messo sempre solo Castorina. Alcune volte ho fatto Castorina e il sindaco Falcomatà, altre volte ho scritto Castorina a stampatello, altre volte Castorina per esteso, corsivo. Sempre Castorina. Qualche altro nominativo l’ho messo. Sempre del partito Pd. Tanto per non fare vedere che era solo Castorina, li ho buttati lì. Non mi ricordo chi… ho preso dei nominativi, che c’erano due donne che si portavano nella lista di Castorina… per fare in modo che fossero tutti diversi».

mercoledì, 3 Marzo 2021 - 09:14
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