La corsa del Covid e delle varianti spinge l’Italia verso il lockdown: metà Paese (anche la Campania) rischia la zona rossa

Coronavirus

L’Italia uscirà dal limbo del giallo e dell’arancione. Con il virus e le sue varianti che non lasciano prendere fiato al Paese, lo Stivale si avvia verso restrizioni severe in più regioni. Tra le sorvegliate speciali c’è la Campania che, stando alle indiscrezioni di stampa di queste ore, si avvierebbe insieme all’Emilia Romagna e all’Abruzzo, a finire in zona rossa. L’ufficialità, sperando che il Governo rispetti la promessa di tempismo fatta nelle scorse settimane, dovrebbe arrivare domani e preannunciare la classificazione più alta di rischio a partire da lunedì.

A pesare sulla Regione sono i numeri, ovviamente. Numeri forniti al Cts e che saranno alla base della valutazione algoritmica della condizione campana. I 2.635 positivi emersi nei 26.533 tamponi di oggi confermano il trend regionale che va avanti da ormai da molti giorni: dal 24 febbraio a oggi la Regione è sempre stata sopra i duemila positivi al giorno, tranne che in una giornata, il marzo con poco più di 1.800 positivi ma su soli 14.600 tamponi.  Tra i dati in peggioramento in Campania anche l’occupazione dei posti letto negli ospedali, in particolare l’aumento delle terapie intensive, saliti oggi a 137. Aumenta anche il numero dei sintomatici. Cambiamenti che già avevano portato nei giorni scorsi il governatore Vincenzo De Luca a chiudere nuovamente tutte le scuole in presenza e che ora potrebbe portare la Regione in zona rossa, con una escalation molto rapida visto che due settimane fa la Regione era zona gialla.

Con queste premesse, la Campania rischia il rosso, così come Emilia Romagna e Abruzzo. Ma la corsa del virus e delle sue varianti danneggia tutta Italia dove da domani la maggior parte delle Regioni dovrebbe essere rossa o arancione. A rischio arancione sono la Calabria, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, con Lazio e Puglia sul limite Più della metà degli italiani dovranno dunque fare nuovamente i conti con negozi chiusi, spostamenti limitati all’interno del proprio comune o vietati, milioni di bambini e studenti dall’asilo alle superiori in didattica a distanza. Unica ‘isola felice’, in tutti i sensi, la Sardegna che è la prima e sinora unica zona bianca.

La situazione certificata dal Ministero della Salute con il suo quotidiano bollettino non lascia del resto spazio a grande ottimismo:  quasi 21mila contagi in 24 ore, con la Lombardia che ne ha uno su quattro, altri 347 morti, un tasso di positività tornato al 5,8%, oltre mezzo punto più di martedì, ricoveri in aumento sia in terapia intensiva sia nei reparti ordinari. La stretta, dunque, arriverà con il monitoraggio di venerdì anche se fonti di governo continuano a ripetere che un lockdown nazionale al momento non è all’orizzonte e si continuerà con il sistema delle fasce.

Di fatto, in due terzi dell’Italia saranno in vigore le restrizioni più dure. Senza contare che già molti governatori sono intervenuti con proprie ordinanze, dichiarando zone rosse o arancioni locali. Bologna e Modena saranno in lockdown nelle prossime ore, ha annunciato Bonaccini, mentre le province di Udine e Gorizia passeranno in arancione da venerdì per decisione del presidente Massimo Fedriga che ha disposto la didattica a distanza per tutti gli studenti delle medie, delle superiori e delle università. Niente scuola in presenza anche per i ragazzi delle seconde e terze medie e delle superiori del Piemonte. Nella Sardegna bianca, invece, da lunedì chiunque vorrà entrare nell’isola dovrà sottoporsi a tampone rapido.

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giovedì, 4 Marzo 2021 - 11:22
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