Cooperative sulla carta, lager per migranti nella realtà: inchiesta sul mondo dell’accoglienza stranieri, 8 indagati

Migranti
Uno sbarco di migranti (Foto Kontrolab)

E’ il mondo delle cooperative che si occupano di accoglienza migranti a finire sotto i riflettori dell’ennesima Procura. Questa mattina i poliziotti del Commissariato di Cassino e della Squadra Mobile di Firenze e i finanzieri di Cassino hanno arrestato 3 persone e notificato ad altre cinque il divieto dell’esercizio di impresa nell’ambito di una inchiesta della Procura cassinate, diretta da Emanuele De Franco.

Le indagini
Secondo quanto emerso dalle indagini, un gruppo criminale avrebbe avuto in gestione diverse cooperative attive nel settore del sistema dei Centri di Accoglienza Straordinaria (C.A.S.) di cittadini stranieri, tra le province di Frosinone e Caserta. I controlli svolti presso le strutture di accoglienza hanno permesso di constatare numerose irregolarità. I cittadini stranieri, sostengono gli investigatori,  vivevano in locali angusti, sporchi, fatiscenti ed in pessime condizioni igieniche, le camere erano sovraffollate oltre il limite consentito ed in pochi metri quadrati erano stipate anche sei persone. I migranti, inoltre, non erano assistiti da un numero sufficiente di operatori e non usufruivano correttamente dei servizi di assistenza sanitaria, sostegno psicologico, mediazione linguistica e culturale.   Tuttavia, sui documenti quanto veniva fatto appariva regolare, poiché gli indagati dichiaravano falsamente alle Prefetture competenti che i servizi in favore degli ospiti erano correttamente garantiti, riuscendo in parte a percepire i rimborsi previsti.  In alcuni casi, le cooperative certificavano la presenza di numerosi cittadini stranieri che in realtà si erano allontanati dalle strutture da diverso tempo, recandosi anche in altri Stati, come emerso dai controlli alla frontiera, in modo tale da percepire la quota giornaliera spettante per la presenza sul territorio nazionale.  È emerso, inoltre, come le cooperative ottenessero indebitamente rimborsi dalle Prefetture per un numero maggiore di pasti rispetto a quelli effettivamente somministrati ai richiedenti asilo. Questi profitti, piuttosto ingenti, venivano poi riciclati attraverso emissioni di fatture per operazioni inesistenti.

Le misure
Otto i coinvolti (3 arrestati, 5 interdetti). Sono in corso di esecuzione i sequestri di conti correnti ed immobili per un valore di oltre un milione di euro, pari al profitto dei reati contestati agli indagati, ovvero: truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, autoriciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. 

martedì, 9 Marzo 2021 - 10:20
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