AstraZeneca, attesa la decisione dell’Ema. A Napoli una 54enne in fin di vita, la famiglia mette sotto accusa il vaccino

Sonia Battaglia

La tegola AstraZeneca piomba sulla campagna vaccinale italiana e europea. Una situazione complessa e delicata, su cui fare totale chiarezza ma che richiede anche tanta cautela nel fare informazione, nel riportare i nudi fatti senza fomentare ansie. Di questo ha bisogno, oggi, la lotta al Coronavirus. Di certo le autorità preposte a controlli e verifiche non stanno aiutando in questa crociata per la corretta informazione. Basti pensare all’Agenzia per il farmaco che prima rassicura sul vaccino ‘incriminato’, poi, seguendo Germania e Francia, lo sospende in via precauzionale in tutta Italia. E’ anche questione di comunicazione. Una comunicazione la cui eco di riverbera sui cittadini che, a frotte, disdicono la prenotazione della somministrazione. La magistratura, dal canto suo, prova a fare chiarezza sui decessi che ci sono stati nelle ultime settimane. L’ultimo, quello di un docente di clarinetto del Biellese, cui si è aggiunto ieri il caso di una donna di San Sebastiano al Vesuvio (Napoli) ricoverata in gravissime condizioni dopo avere ricevuto la prima dose.

Sonia
Sonia Battaglia è una 54enne del Vesuviano che da due decenni lavora negli uffici amministrativi dell’Itis Medi di San Giorgio a Cremano. Una donna piena di vita e in buona salute, così la raccontano i figli e il fratello sui social dai quali hanno fatto partire la loro campagna mediatica rivolta in primis al ministro Speranza. «Mia mamma, una donna di 54 anni fin ora sempre stata sana come un pesce una settimana fa si è sottoposta al vaccino Astrazeneca (LOTTO ABV5811) – scrive il figlio Mario – Il giorno seguente al vaccino stava bene tanto che è andata a lavorare.  Due giorni dopo ha avuto la febbre (nella norma rassicurati dalla dottoressa). Terzo giorno, mia mamma ha iniziato a vomitare senza sosta, abbiamo chiamato l’ambulanza i quali le hanno messo la flebo per recuperare tutti i liquidi che stava perdendo. Mia mamma dormiva in continuazione non riusciva a parlare, si addormentava mentre parlava. Il giorno 12 sera abbiamo richiamato l’ambulanza la quale dopo aver controllato i parametri vitali si è rifiutata di portarla in ospedale e tenerla sotto controllo. La mattina seguente ovvero ieri 13 marzo ho chiesto a mia madre di muoversi e di alzare la gamba sinistra, lei era convinta di riuscire ad alzarla ma invece era totalmente immobile». A quel punto Sonia è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale del Mare dove è stata ricoverata d’urgenza per emorragia cerebrale. «Ci hanno informati – scrive il figlio – che nel giro di due ore ha avuto una trombosi massima che ha preso tutti gli organi del corpo, emorragia cerebrale e un occlusione dell’aorta causata da una placca. Non si può intervenire in nessun modo perché l’eparina aumenta ulteriormente l’emorragia al cervello». All’appello del figlio si è aggiunto quello del fratello di Sonia, Antonio, che con un video si è rivolto direttamente al ministro della Salute Speranza chiedendo il blocco del vaccino Astrazeneca: «Vorrei che condivideste questo video – dice –  affinché arrivi al ministro della Salute perché è importante fermare questo vaccino. Non sono un no vax, tutti sono liberi di farlo ma questo sta portando le stesse reazioni a quanti muoiono o sono in gravi condizioni. Chiedo di bloccare questo vaccino».

La sospensione
La sospensione, temporanea e in via precauzionale, è stata effettivamente disposta ieri da Aifa che attende il parere dell’Ema, l’agenzia europea per i medicinali, prima di reimmetterlo nella campagna vaccinale. Campagna che ha subito quindi un durissimo colpo, non solo perché non si potrà procedere come previsto alle inoculazioni con AstraZeneca ma anche per il contraccolpo mediatico che sta incidendo sulle certezze e sulle paure delle persone. Ad oggi in Italia sono state vaccinate solo 3 milioni di persone (il 3% del totale), il rischio senza AstraZeneca è che si passi da 7 a 4 milioni di dosi consegnate. Il generale Francesco Figliuolo, commissario per l’emergenza,  aveva già assicurato che in caso di ritardi nelle consegne di Astrazeneca si sarebbe potuto compensare con Pfizer, ma adesso è in discussione – almeno fino a giovedì – l’uso stesso del prodotto di Oxford. Nonostante tutti gli esperti continuino a tranquillizzare sul suo utilizzo.

La vaccinazione di massa secondo il nuovo piano nazionale dovrebbe decollare da metà aprile, con l’arrivo di milioni di fiale del vaccino monodose Usa Johnson&Johnson, ma intanto si deve fare i conti con le prenotazioni cancellate. Cancellazioni a cascata si sono registrate in Lazio e in Toscana e la Lombardia ha rinviato 33.500 vaccinazioni tra domani e giovedì. In Italia finora quasi 1,1 milioni di persone hanno ricevuto la prima iniezione di Astrazeneca, che prevede un richiamo molto più distanziato degli altri vaccini, a tre mesi. Il problema della seconda dose non si pone quindi immediatamente, essendo iniziato l’uso del vaccino realizzato anche a Pomezia (Roma) l’11 febbraio (seconda dose a maggio). «Confidiamo che riceveranno il richiamo nei tempi previsti» ha dichiarato Gianni Rezza dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Dopo la notizia della sospensione di AstraZeneca,infine,  ha chiuso il battenti anche il centro vaccinale aperto da poco alla stazione Termini di Roma. Il punto vaccinale, infatti, somministrava solo quel vaccino come la Nuvola, l’hub di Fiumicino e una trentina di altri centri del Lazio ora chiusi. Le persone che già si trovavano all’interno sono state fatte uscire senza effettuare la vaccinazione e gli operatori della Croce Rossa hanno spiegato ai presenti i motivi dello stop.

I decessi
Sono diverse le procure che indagano su decessi avvenuti dopo una vaccinazione con Astrazeneca. Tre decessi in Sicilia, il prof morto a Biella, la donna in fin di vita a Napoli, L.M., un dentista morto di infarto ai Castelli romani a 46 anni (ma il vaccino lo aveva fatto il 19 febbraio, la morte è sopraggiunta l’11 marzo), un’insegnante romana di lettere morta a 51 anni dopo il vaccino dello stesso lotto di quello sospeso e sequestrato in Piemonte dopo il decesso del docente di clarinetto. il collaboratore scolastico morto ad Acerra. Questi i casi su cui i magistrati indagano da Nord a Sud. Nelle autopsie sinora eseguite su alcuni dei deceduti, non è stata ravvisata una correlazione evidente tra vaccino e morte.

martedì, 16 Marzo 2021 - 08:55
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