Si impicca a 12 anni nel bagno di casa, indagini sulla morte di una teenager. L’ipotesi della sfida social tra amiche


Finisce ancora una volta sotto accusa la black out challenge. Una bambina di tredici anni si toglie la vita impiccandosi con la cintura di un accappatoio e si riaccendono i riflettori mediatici sulla presunta sfida all’auto soffocamento già tirata in ballo per altri casi di morte in circostanze sospette di bambini. Anche in questo caso, bene sottolinearlo, la verità verrà solo dall’analisi dei cellulari della piccola vittima, dalle testimonianze, da prove concrete che colleghino la morte alla challenge e che al momento sembrano ancora non esserci. Al momento, emerge che la challenge era stata forse programmata da tre amiche ma portata sino in fondo solo dalla vittima.

I fatti
Siamo a Borgofranco di  Ivrea, in provincia di Torino. Domenica sera Elena, appena 12 anni, viene ritrovata dal papà già senza vita nel bagno di casa. Si è impiccata con la cintura di un accappatoio. Sul posto arrivano i soccorritori, che nulla possono fare, e i carabinieri che analizzano la scena del presunto suicidio e inviano gli atti alla Procura di Ivrea e alla Procura dei minori di Torino. L’ipotesi di reato su cui lavorano attualmente gli inquirenti è quella di istigazione al suicidio: atto dovuto per chiarire se appunto anche il social che la bimba pare utilizzasse abbia inciso sulla prematura fine di Elena. A far parlare di nuovo della black out challenge, che fu infilata nelle indagini anche sulla morte di una bambina di dieci anni di Palermo avvenuta alcuni mesi fa, sono le modalità in cui la dodicenne piemontese è morta: l’autosoffocamento con la cintura. I carabinieri hannoa  disposizione pc e cellulare della bambina ma dovranno essere ascoltate anche le amiche, ipotizzando che l’assurda sfida, se di sfida si è trattata, sia nata dopo conversazioni tra di loro, senza che nulla c’entrasse in questo caso la piattaforma social dei giovanissimi Tik Tok. L’idea degli inquirenti è che le tre ragazzine abbiano stretto un patto per portare a termine la sfida, che solo Elena avrebbe portato a compimento.

Le chat
Spetterà dunque agli esperti informatici della Procura eporediese scandagliare le centinaia di chat delle amichette e risalire alle cause della morte della dodicenne. Cause tra le quali i familiari non vogliono comprendere l’ipotesi più tragica e immediata, quella del suicidio. Le sue amiche, ascoltate dalla procura dei minori, pare abbiano ammesso che tra loro tre ci sarebbe stato un giuramento, un patto, per compiere la sfida ma una si sarebbe tirata indietro terrorizzata, parlandone coi genitori, l’altra vi avrebbe direttamente dato poco credito.

martedì, 16 Marzo 2021 - 09:56
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