Dati della pandemia falsi in Sicilia, l’assessore Razza si dimette. L’intercettazione: «I decessi spalmiamoli»

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Foto Kontrolab

Ha rassegnato le dimissioni, Ruggero Razza, assessore alla salute della regione Siciliana indagato nell’inchiesta sui dati falsi sulla pandemia inviati all’Iss. Razza, eletto tra le fila della lista’ DiventeràBellissima’ che ha sostenuto Nello Musumeci, e considerato un fedelissimo del governatore, ha chiesto che le sue dimissioni siano accettate. Nell’inchiesta che ha travolto gli enti accertatori dei dati della pandemia della Regione Siciliana, gli arresti sono 3,  gli indagati in tutto sono sette. «Emerge un quadro a di poco sconcertante e sconfortante del modo in cui sono stati gestiti i dati pandemici regionali – scrive il gip nell’ordinanza contenente le misure cautelari –  in un contesto in cui alla diffusa disorganizzazione ed alla lentezza da parte degli uffici periferici incaricati della raccolta dei dati si è sommato il dolo di organi amministrativi e politici ai vertici dell’organizzazione regionale».

Accuse da cui Razza, che è indagato a piede libero, si difende con fermezza: «Alla luce della indagine della Procura di Trapani che mi vede indagato – ha scritto in una nota –  nel confermare il massimo rispetto per la magistratura, desidero ribadire che in Sicilia l’epidemia è sempre stata monitorata con cura, come evidenzia ogni elemento oggettivo, a partire dalla occupazione ospedaliera e dalla tempestività di decisioni che, nella nostra Regione, sono sempre state anticipatorie. Non avevamo bisogno di nascondere contagiati o di abbassare l’impatto epidemiologico, perché proprio noi abbiamo spesso anticipato le decisioni di Roma e adottato provvedimenti più severi». 

«I fatti che vengono individuati – prosegue Razza – si riferiscono essenzialmente al trasferimento materiale dei dati sulla piattaforma che sono stati riportati in coerenza con l’andamento reale dell’epidemia, tenuto conto della circostanza che sovente essi si riferivano a più giorni e non al solo giorno di comunicazione. Come sempre, il fenomeno della lettura postuma delle captazioni può contribuire a costruire una diversa ipotesi che, correttamente, verrà approfondita dell’autorità giudiziaria competente individuata dal Gip. Ma deve essere chiaro che ogni soggetto con l’infezione è stato registrato nominativamente dal sistema e nessun dato di qualsivoglia natura è mai stato artatamente modificato per nascondere la verità. Ciò nonostante, soprattutto nel tempo della pandemia, le istituzioni devono essere al riparo da ogni sospetto. Per sottrarre il governo da inevitabili polemiche ho chiesto al presidente della Regione di accettare le mie dimissioni».

Ma al riparo da ogni sospetto Musumeci è messo dallo stesso gip del Tribunale di Trapani che ha ordinato gli arresti eseguiti questa mattina e che scrive che il governatore è «estraneo» perché « che pare tratto in inganno dalle false informazioni che gli vengono riferite» e che secondo il giudice fanno parte integrante di un «disegno politico scellerato» con positivi e decessi «spalmati» nel tempo per evitare, queste le accuse, che la Sicilia finisse in zona rossa.

«Spalmiamoli un poco…» diceva così in fatti in una conversazione l’assessore alla Salute Ruggero Razza alla dirigente regionale che avrebbe dovuto comunicare i dati dei decessi per Covid in Sicilia all’Istituto Superiore di Sanità. «I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?», chiede lei non sapendo di essere intercettata. «Ma sono veri?», chiede Razza. «Si, solo che sono di 3 giorni fa», risponde. E Razza dà l’ok: «Spalmiamoli un poco». La dirigente prosegue: «Ah, ok allora oggi gliene do uno e gli altri li spalmo in questi giorni, va bene, ok. Mentre quelli del San Marco, i 6 sono veri e pure gli altri 5 sono tutti di ieri… quelli di Ragusa, Ragusa 5! E questi 6 al San Marco sono di ieri.. perché ieri il San Marco ne aveva avuti ieri altri 5 del giorno prima, in pratica. Va bene?» «Ok», risponde l’assessore Razza.

«Letizia è inutile che facciamo stare in piedi sacchi vuoti… c’è stata una gravissima sottovalutazione e il dato finale di questa sottovalutazione di questa gravissima sottovalutazione è scritto in quegli indicatori, poi secondo me sono sbagliati perché mettono sullo stesso piano indicazioni diverse, però come avrai visto ci sono dei dati dove noi comunichiamo zero! … E chissà da quanto!» diceva ancora Razza parlava, non sapendo di essere intercettato, con la dirigente regionale Letizia Di Liberti dei dati sulla pandemia comunicati all’Iss. L’intercettazione è agli atti dell’indagine. La conversazione telefonica è del novembre scorso dopo la decisione del Governo di mettere la Sicilia in “zona arancione”. Nella telefonata l’assessore si dice amareggiato, deluso – scrive il gip – «per non essere riusciti ad assicurare la buona gestione dell’emergenza sanitaria». «Razza – spiega il giudice – riferisce che il 90% della situazione creatasi è attribuibile alla loro piena responsabilità, ma la Di Liberti sostiene che i dati sono quelli estrapolati dalle piattaforme informatiche, al che l’assessore le fa notare, con rammarico, che nessuno lo ha mai informato della grave criticità emersa, a suo dire, da un raffronto dei dati della Regione Siciliana con quelli comunicati dalle altre Regioni». Razza, inoltre, facendo riferimento agli indicatori alla base del calcolo dell’indice RT, dice alla dirigente di aver constatato anche il mancato allineamento dei dati contenuti nelle piattaforme della Protezione Civile con quelli dell’ISS.

Dal mese di novembre sarebbero circa 40 gli episodi di falso documentati dagli investigatori dell’Arma, l’ultimo dei quali risalirebbe al 19 marzo 2021. Sono state effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di altri sette indagati alla ricerca di materiale informatico e documenti utili alle indagini. Infine sono state acquisite email e dati presso i server dell’assessorato Regionale alla Salute e Dipartimento.

«Ho letto le agenzie, inutile dire che in questi casi si resta sorpresi. Noi le zone rosse le abbiamo anticipate non nascoste: è storia. Ma bisogna avere rispetto per la magistratura, ho fiducia nell’assessore Ruggero Razza, se fosse responsabile da solo adotterebbe le decisioni consequenziali. Bisogna essere sereni e fiduciosi, sono convinto che la verità emergerà prestissimo – ha dichiarato il governatore della Sicilia, Nello Musumeci che ha aggiunto: «Quello che abbiamo fatto in un anno è stato improntato alla massima trasparenza, abbiamo sempre seguito la linea del rigore e della fermezza. Fino alla scorsa settimana abbiamo chiesto noi a Roma la zona rossa perché noi guardavamo al numero dei morti. Facciamo andare avanti le indagini, gli avvisi di garanzia servono a fare chiarezza, lasciamo lavorare e alla fine ne trarremo le conclusioni»

«Il Comune di Palermo si costituirà Parte Civile in questo procedimento giudiziario, visto che proprio sui dati si sono basate molte scelte e provvedimenti amministrativi in questi mesi» dice invece il sindaco Leoluca Orlando. «Come “presidente dell’Anci Sicilia convocherò il direttivo – aggiunge – per valutare tutte le iniziative da assumere ivi compresa la costituzione di Parte Civile e ogni altra azione a garanzia del rispetto del diritto alla salute di tutti e dell’esercizio corretto delle competenze comunali».

martedì, 30 Marzo 2021 - 15:54
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