Inseguiti e uccisi dopo la rapina, la vittima confessa davanti al gip: «Volevo prendere la targa, chiedo perdono»

Domenico Romano e Ciro Chirollo

Una versione poco credibile, dietro la quale si è trincerato per alcuni giorni fino a cedere davanti ai giudici, inchiodato dalle evidenze raccolte dai carabinieri nel corso della serrata indagine. Giuseppe Greco, 26 anni, ha confessato di avere inseguito Ciro Chirollo e Domenico Romano, gli uomini che, secondo quanto emerso, a bordo di uno scooter avevano affiancato la sua Smart e lo avevano derubato di un Rolex. I due uomini sono morti dopo essere stati speronati da Greco con la sua utilitaria.

Greco ha ammesso di avere raccontato una versione falsa dei fatti (ovvero di essere stato rapinato sia del Rolex che dell’auto) per allontanare da sé il sospetto di avere provocato la morte dei due uomini, avvenuta in via Consolare Campana a Miano. Ha chiesto più volte scusa alle famiglie delle vittime, dichiarato di non avere «avuto alcuna intenzione di ucciderli» e che l’inseguimento era solo un modo per «prendere la targa dello scooter» sui cui viaggiavano Chirollo e Romano venerdì scorso.

Stamani, sostenuto dal suo avvocato Domenico Della Gatta, e alla presenza del sostituto procuratore Paolo Martinelli, Greco, ancora in stato di choc, ha confessato al gip di Napoli Nord Nicola Paone di aver tamponato quella moto dopo la rapina. Non poteva fare altrimenti. Tra le prove raccolte dai carabinieri, le immagini della videosorveglianza che lo inchiodano. 

giovedì, 1 Aprile 2021 - 17:29
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