Portici, lo striptease di protesta di una negoziante: «Il Governo ci vuole in mutande? E io me le tolgo»

di Bianca Bianco

«Ci volete far restare in mutande? E io me le tolgo». Detto fatto, la proprietaria di un noto negozio di pelletteria e borse di Portici, Domar, mette in scena uno ‘strip tease’ di protesta contro la zona rossa. Anche nella cittadina vesuviana, e nella sua strada dello shopping, il centro commerciale naturale di viale Leonardo da Vinci, la crisi azzanna i negozianti. Con il prolungamento della zona rossa in Campania, restano abbassate le saracinesche di molte attività commerciali che hanno la ‘sfortuna’ di non vendere beni essenziali. Negozi di abbigliamento e di borse, negozi di scarpe che non hanno il reparto bambini, oltre a ristoranti, bar, palestre, centri estetici, parrucchieri restano chiusi. Hanno perso anche gli incassi di Pasqua, prima ancora quelli della festa del papà, il destino è incerto. Uno spiraglio potrebbe aprirsi intorno al venti aprile.

Per i negozianti di abbigliamento e accessori, poi, lo smacco è doppio. Restano chiusi mentre chi vende biancheria intima, nonostante possa vendere anche abbigliamento, non ha fatto un giorno di chiusura. Di qui la protesta: aprire i propri locali esponendo in vetrina le mutande, cambiando al volo la propria categoria merceologica. Una provocazione cui ha risposto anche Portici, la cui via del commercio è stremata come tante altre in Italia. Lo strip tease di protesta, che ha ricevuto reazioni positive e tante condivisioni, è andato in scena sabato sera. Una protesta dignitosa e provocatoria, immortalata in un video divenuto presto virale. «Se lo scopo del governo e ridurci in mutande io me le tolgo –  Io non ci sto! Reclamo il mio diritto al Lavoro!» il post sotto cui il video è stato pubblicato.

La stessa protesta è andata in scena sabato anche a Napoli, dove decine di commercianti hanno sfilato in corteo esibendo mutande al grido di ‘Il futuro non si chiude’.

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lunedì, 12 Aprile 2021 - 09:12
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