Si sono riuniti nella loro strada, lo storico vicolo in cui prima della pandemia nel periodo natalizio e anche prima migliaia di turisti si accalcavano per ammirare ed acquistare le loro creazione. I pastorai di Asan Gregorio Armeno, gli artisti che creano i suggestivi presepi della tradizione napoletana conosciuti ad ogni latitudine, sono allo stremo e questa mattina hanno inscenato una protesta mostrando il cartello: “Cedesi San Gregorio Armano”. Della loro difficile condizione GiustiziaNews24 si è occupata con un reportage lo scorso dicembre, quando denunciavano l’assenza dello Stato, indifferente alla loro situazione resa gravissima dalle restrizioni al turismo causate dallo stop agli spostamenti e dall’assenza di ristori.
Questa mattina gli artigiani hanno spiegato cosa sta avvenendo con questa iniziativa provocatoria e amara. «Sono venuti dalle agenzie immobiliari – ha spiegato Salvatore Gambardella, uno dei quaranta artigiani di San Gregorio Armeno – a chiedere se vogliamo vendere le botteghe, vogliono approfittare delle nostre difficoltà per trasformare la strada in un centro commerciale e far sparire la tradizione».
«Il 30 marzo – ha aggiunto Serena D’Alessandro, vicepresidente e portavoce dei pastorai – abbiamo mandato una pec alle istituzioni, nessuno ci ha risposto, ci ignorano». Mercoledì 14 aprile i pastorai saranno davanti alla sede della Regione Campania e chiederanno di essere ricevuti dal governatore De Luca. Nella missiva inviata lo scorso marzo anche al presidente della Repubblica, al premier Draghi, al presidente della Camera Fico e al Comune di Napoli, chiedevano interventi immediati di sostegno alla categoria come sgravi fiscali, finanziamenti a fondo perduto e a tasso agevolato e la vaccinazione per chi abita e lavora nel centro storico così come sta avvenendo nelle isole del Golfo di Napoli così da consentire di poter riaccogliere i turisti in piena sicurezza.
lunedì, 12 Aprile 2021 - 13:51
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