Non è bastata la riconferma esplicita del premier Mario Draghi per evitare a Roberto Speranza, ministro della Salute, una triplice mozione di sfiducia. Questa mattina è arrivato, dopo un acceso dibattito in Senato, l’intesa politica sul via libera alla calendarizzazione del documento, che verrà discusso nell’aula di Palazzo Madama mercoledì 28 aprile. La notizia filtra dopo la riunione convocata dal ministro ai Rapporti col Parlamento Federico D’Incà con i capogruppo di maggioranza in Senato.
Su Speranza, ministro che ha guidato il dicastero in piena pandemia e oggi travolto dalle polemiche soprattutto dopo alcune inchieste giornalistiche che hanno fatto luce sulla gestione dell’affaire piano pandemico, pendono 3 mozioni. Quella presentata da Fratelli d’Italua, a firma del capogruppo al Senato Luca Ciriani; la seconda presentata da Gianluigi Paragone, leader di Italexit, la terza da Mattia Crucioli di Alernativa C’è.
Secondo il partito di Giorgia Meloni Speranza ha la colpa «di aver gestito la pandemia in maniera caotica e approssimativa a causa di decisioni confusionarie, ritardi ed errori, e la profonda incompetenza che non è riuscita né a prevenire né ad affrontare la seconda ondata». Si sottolinea inoltre, nelle mozioni, la presunta «ingerenza del ministero nell’occultamento di report scientifici per interesse politico, ma anche all’assenza di autonomia delle più importanti organizzazioni medico-scientifiche che dovrebbero fornire dati e informazioni a prescindere dal fatto che ciò rafforzi o danneggi il governo in carica».
Si sfila dal dibattito sulla sfiducia Matteo Salvini, leader della Lega, partito oggi al Governo, che si è schierato contro la mozione di sfiducia ma, aggiunge, è favorevole ad una commissione di inchiesta che accerti le responsabilità, comprese quelle del ministro della Salute.
mercoledì, 21 Aprile 2021 - 15:53
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