Enza, ammazzata dal fratello malato che cercava di salvare: coltellate mortali dopo la fuga per le scale del palazzo


Un delitto annunciato quello di Enza Cimitile, 55enne uccisa a coltellate dal fratello ieri mattina a Brusciano. L’omicidio si è consumato sul pianerottolo del palazzo in cui vivevano, in via Rossellini, una schiera di case popolari in quella che in paese viene chiamata la ex 219. La donna è stata uccisa dal fratello a coltellate, il suo corpo, all’arrivo della polizia avvertita dall’uomo, era riverso sulle scale. Molto probabilmente l’assassinio si è consumato al culmine di un inseguimento.

Una storia che ferisce, quella di Enza, che già in passato aveva segnalato i problemi psichici del fratello Sebastiano Cimitile, 54 anni, già in cura in passato e in attesa, secondo quanto poi emerso, di subire un trattamento sanitario obbligatorio perché la sua situazione era ormai al limite. Ma non si è fatto in tempo e quello che forse in cuor suo Enza temeva da tempo si è concretizzato.

Sebastiano ha inseguito la sorella Enza per le scale della palazzina popolare, poi l’ha accoltellata più volte non lasciandole scampo, L’ha colpita ripetutamente con un coltello da cucina. Poi si è barricato in casa e ha composto il numero della polizia per avvisarli di quanto accaduto. Negli stessi momenti anche alcuni vicini di casa, allarmati per le grida della donna, hanno chiamato il 113.

«Correte – ha detto ai poliziotti al telefono – ho ucciso mia sorella». Gli agenti accorsi sul posto hanno rinvenuto il cadavere di Enza Cimitile al quarto piano del palazzo, un piano sotto quello dell’appartamento del fratello. Aveva certamente cercato di sfuggire al 54enne, forse cercava aiuto ma non è riuscita a sottrarsi ai fendenti dell’omicida che, in preda ad un raptus, l’ha massacrata.

 Dell’uomo invece non c’era traccia. Gli agenti sono quindi saliti al quinto piano, ma hanno trovato la porta sbarrata. È quindi cominciata la trattativa per calmare il 54enne e convincerlo ad aprire l’uscio di casa. Una volta dentro i poliziotti hanno trovato Sebastiano in evidente stato di agitazione mentre ancora brandiva tra le mani il coltello insanguinato usato per uccidere la propria sorella.

Una storia difficile quella di Sebastiano Cimitile: curato più volte in centri specializzati, avrebbe dovuto subire nei prossimi giorni un nuovo trattamento sanitario visti gli allarmi della sorella, preoccupata per i suoi violenti raptus. Secondo le testimonianze dei vicini di casa aveva già posto in essere azioni eclatanti, come lasciare aperto il gas della cucina rischiando così di causare una strage facendo saltare in aria il palazzo.

Enza da anni conviveva con la paura che il fratello potesse farle del male. Andava a dormire da parenti, piuttosto che condividere lo stesso tetto con il fratello, ciò nonostante gli restava accanto, lo curava, non lo aveva mai abbandonato.

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martedì, 27 Aprile 2021 - 10:41
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