«Torre Annunziata non è più Fort Apache»: politica, cittadini e associazioni uniti per la legalità

Maurizio Cerrato

Torre Annunziata prova a reagire alla violenza che in queste settimane scuote il tessuto sociale della città esponendolo alla realtà dei fatti: una criminalità sempre più arrogante e violenta. Si hanno ancora nella mente le parole della moglie e della figlia di Maurizio Cerrato, il 61enne ucciso con una coltellata dopo una lite per un posto auto occupato (da anni) abusivamente. Le due donne invocavano la reazione dei cittadini contro la sopraffazione e la barbarie. Appello raccolto dalla politica locale e non solo ma che non arresta l’ondata di atti di sangue.

Due giorni fa, per citare l’ultimo caso, un ragazzo di diciassette anni è stato gambizzato nella zona della ‘curva’, in via Gino Alfieri, finito forse nel mirino di un coetaneo che voleva così vendicarsi di uno sgarro. Una recrudescenza criminale contro cui la città cerca di rispondere appellandosi al senso di comunità e al civismo di chi la abita.

L’amministrazione comunale cerca in questo di essere in prima linea e per venerdì 7 maggio, alle ore 14,30, presso la Chiesa dello Spirito Santo di corso Vittorio Emanuele III, 318, organizza un incontro al quale parteciperanno associazioni, parroci e dirigenti scolastici.

«I cittadini di Torre Annunziata hanno diritto di vivere serenamente – afferma l’assessore il vicesindaco ed Legalità Lorenzo Diana -. La violenza criminale, drammaticamente riemersa anche in queste ultime settimane, mette a rischio le basi elementari della convivenza civile. Spetta a tutti agire con immediatezza per garantire la sicurezza sul territorio: alla Prefettura ed alle forze di polizia, attuare un maggiore controllo del territorio; all’Amministrazione Comunale proseguire nella rimozione degli abusi dalle strade cittadine ed una più efficace azione di prevenzione del disagio sociale; alle forze positive della città promuovere una maggiore consapevolezza della convivenza civile ed una diffusa mobilitazione dei cittadini contro gli attacchi alle loro serenità e libertà.

A tale scopo, venerdì 7 maggio vogliamo avviare con l’incontro nella Chiesa dello Spirito Santo un confronto con le associazioni, le parrocchie e le scuole, che rappresentano le principali agenzie educative».

All’iniziativa interverranno il vicesindaco ed assessore alla Legalità Lorenzo Diana; l’assessore regionale a Sicurezza e Legalità Mario Morcone; il referente regionale dell’associazione “Libera” don Tonino Palmese. Parteciperanno, inoltre, assessori, presidente del Consiglio e consiglieri comunali.

Il caso Torre Annunziata, però, non è solo questione locale ma anche di emergenza nazionale come sottolinea il senatore Sandro Ruotolo.

«Siamo preoccupati per l’escalation criminale che sta mettendo in ginocchio Torre Annunziata – dichiara il senatore Ruotolo –  Omicidi e agguati sono quotidiani. L’ultimo è accaduto nella serata di ieri in cui è stato gambizzato, tra la folla della movida, un 17enne. Echeggiano senza risposta le parole di Maria Adriana, la figlia di Maurizio Cerrato brutalmente ucciso, che invocava ‘basta omertà’. Vincere la paura significa garantire una maggiore e visibile presenza delle forze dell’ordine sul territorio».

«Questa ennesima effervescenza delle bande di camorra – continua – mette a rischio l’incolumità delle persone e la stessa coesione sociale. Mi appello al ministro dell’Interno e al Prefetto di Napoli affinché si faccia terra bruciata attorno alle roccaforti criminali dando un segnale inequivocabile della presenza dello Stato. Torre Annunziata non dev’essere più un fort apache».

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mercoledì, 5 Maggio 2021 - 15:17
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