«Inni neomelodici alla criminalità da punire come apologia della mafia», proposta di legge del Movimento Cinque Stelle

Stefania Ascari, deputata del M5s

Canzoni che inneggiano al boss, alla vendetta del clan. Processioni che si fermano per far inchinare la statua sacra dinanzi all’abitazione del potente malavitoso di turno. Piccole o grandi esaltazioni delle gesta criminali del capoclan, dell’’eroe’ dell’epopea camorrista o mafiosa. Segnali di una cultura profonda in alcune Regioni del Sud in cui i cittadini convivono con la malavita, una convivenza e talora sudditanza o persino complicità morale che può emergere dalle note di una canzone, dal percorso deviato di un corteo religioso, da un post scritto su un social network.

In questi casi e non solo si tratta, secondo i promotori di una proposta di legge di modifica dell’articolo 414 del codice penale, di istigazione o apologia della mafia e dovrebbe essere contemplata quale aggravante. Un reato, l’apologia della mafia, che non esiste per la criminalità organizzata. Ora, invece, c’è il testo predisposto in Commissione antimafia dal Movimento Cinque Stelle che prevede due articoli in base ai quali se l’istigazione o l’apologia riguardano il delitto previsto dall’articolo 416-bis (associazione di tipo mafioso) la pena è aumentata della metà. La pena è aumentata fino a due terzi se il fatto è commesso durante o mediante spettacoli, manifestazioni o trasmissioni pubbliche o aperte al pubblico ovvero se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici. Non possono essere invocate ragioni o finalità di carattere artistico, letterario, storico o di costume. E quando il delitto è commesso mediante l’utilizzo di social network o mediante emittenti radio o televisive o per mezzo della stampa, chi è responsabile della divulgazione dell’apologia viene punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 10.000 euro e con l’obbligo di rettifica.

L’iniziativa, che ha come prima firmataria la pentastellata Stefania Ascari, sarà presentata questo pomeriggio in conferenza stampa alla Camera dei deputati insieme al presidente della Bicamerale Antimafia Nicola Morra e a Guido Salvini, esperto di terrorismo e mafie che ha contribuito come interlocutore nella redazione della proposta di legge.

«Non vogliamo certo censurare la libertà di pensiero – spiega all’agenzia Ansa  la deputata Stefania Ascari – ma mettere uno stop a quelle condotte e quelle espressioni che superano il limite e quindi equivalgono a manifestazioni di mafiosità. La libertà di pensiero non può infatti essere invocata quando l’espressione del pensiero diventa una offesa. La mafia si nutre di messaggi e questi vanno fermati: non è possibile esaltare la strage di Capaci, si tratta di istigazione e si mira a ottenere consenso sociale. Così la mafia diventa una alternativa positiva e va fermata; il contrasto alle mafie deve partire dal linguaggio, altrimenti non le fermiamo più, va responsabilizzata la comunicazione, e alcuni personaggi non vanno presi a modello ma vanno trattati da criminali».

Leggi anche:
– Frode fiscale, arrestati commercialista napoletano, imprenditore e consulenti
– Emergenza Covid, il Senato approva lo scudo penale per medici e infermieri: responsabilità solo in caso di colpa grave
– Vaccini, l’Italia vuole un’estate Covid-free. Circolare di Figliuolo: da lunedì via alle prenotazioni dei quarantenni
– Spaccio di droga, 5 arresti a Marano. Stupefacenti venduti anche in un’enoteca

giovedì, 13 Maggio 2021 - 09:57
© RIPRODUZIONE RISERVATA