Prestiti con interesse fino al 95%, due indagati lasciano i domiciliari: il Riesame mitiga la misura cautelare


Le accuse restano in piedi ma le esigenze cautelari si sono attenuate. Per questo motivo Alessio Flagiello, 60 anni di Sant’Antimo, e Michele Buonanno, anche lui di Sant’Antimo, hanno riconquistato la libertà perduta a inizio mese per effetto di un’inchiesta declinatasi in accuse – contestate a vario titolo – di usura ed estorsione. Flagiello e Barretta, inizialmente sottoposti alla misura cautelare dei domiciliari, hanno ottenuto un alleggerimento dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Raffaele Coppola del Tribunale di Napoli Nord: in accoglimento delle richieste della difesa, i giudici del Tribunale del Riesame di Napoli hanno revocato i domiciliari e sostituito la misura con un obbligo di dimora nel comune di residenza. Flagiello, difeso dall’avvocato Mario Angelino, è accusato di usura e tentata estorsione; Buonanno, difeso dall’avvocato Luigi Poziello, risponde solo del reato di usura.

I due sono finiti al centro dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza del Gruppo di Cassino che aveva acceso i riflettori su un imprenditore accusato di gestire un giro di prestiti a strozzo. Nel corso degli accertamenti è emerso che l’uomo era a sua volta vittima di usura e che era divenuto a sua volta ‘strozzino’ nel tentativo di recuperare le somme di denaro dovute ai suoi ‘aguzzini’: l’uomo aveva ricevuto in prestito circa 65mila euro ma doveva restituirne, solo a titolo di interessi pretesi, oltre 172mila euro (il tasso usurario imposto sfiorava il 95%).

Grazie poi alla collaborazione della stessa vittima-usuraia, che ha eseguito registrazioni video e audio della sua singolare situazione, la Finanza è risalita a Flagiello, Buonanno nonché a Michele Barretta, tutti colpiti da misura cautelare a inizi maggio.

giovedì, 20 Maggio 2021 - 10:51
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