Sgominato gruppo di estrema destra attivo su canali Telegram e Whatsapp: 25 perquisizioni in tutta Italia

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Utilizzavano le chat di Telegram e Whatsapp per diffondere materiale e idee di estrema destra. Due i gruppi creati virtualmente: uno si chiama ‘Ultima Legione’, l’altro ‘Boia chi Molla’, e in essi si inneggiava al nazifascismo e alle stragi suprematiste. Obiettivo dei componenti,  costituire una struttura politica che richiamasse al fascismo,

La polizia questa mattina ha effettuato perquisizioni in tutta Italia contro l’organizzazione di estrema destra ‘Ultima Legione’; l’inchiesta è stata condotta dall’Antiterrorismo e dalla Digos dell’Aquila, e diretta dalla procura abruzzese e coordinata dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo.

Secondo quanto emerso, volevano costituire una struttura politica che si richiamava all’ideologia fascista gli estremisti di destra coinvolti nell’indagine che ha portato a 25 perquisizioni in tutta Italia. Le indagini sono partite nel gennaio del 2019 con il monitoraggio di alcune chat create su Telegram e Whatsapp e denominate Ultima Legione’ e ‘Boia chi molla’ sulle quali gli indagati facevano proselitismo e reclutamento di militanti. Agli appartenenti all’organizzazione viene contestato il perseguimento di finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, con istigazione all’uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione online di materiale che incita all’odio ed alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi. Le successive indagini dell’Antiterrorismo hanno consentito di delineare l’organigramma dei tesserati ad Ultima Legione Italia.

Foto, video e simboli che inneggiavano al nazismo ed esaltavano le stragi di matrice suprematista sono stati trovati dagli investigatori della polizia nelle chat degli estremisti di destra coinvolti nell’indagine. Immagini e video sono stati trovati nella disponibilità di tre soggetti residenti a Firenze, Prato e Grosseto, considerati tra gli animatori delle chat ‘Boia chi molla’ e ‘Ultima Legione’. L’obiettivo degli animatori delle chat, dicono gli investigatori, era quello di reclutare militanti per mettere in piedi una struttura politica di ispirazione fascista ma non è escluso che volessero compiere anche azioni violente.

giovedì, 20 Maggio 2021 - 11:07
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