Attentato dinamitardo a Ponticelli, 3 arresti nel clan De Luca-Bossa-Minichini


Una svolta investigativa rapidissima dopo l’esplosione di un ordigno a Pinticelli, avvenuta lo scorso 11 maggio. E’ la risposta dello Stato alle fibrillazioni della camorra che stanno creando tensioni nella periferia Est di Napoli. I carabinieri, in particolare, al termine di complesse indagini hanno arrestato tre uomini ritenuti contigui al clan camorristico De Luca Bossa-Minichini, in esecuzione di un decreto di fermo della Dda, per detenzione ed esplosione di ordigno, aggravati dalle finalità mafiose. Il provvedimento è frutto dell’indagine condotta dai militari del Nucleo Investigativo di Napoli e della Compagnia di Napoli Poggioreale, subito dopo l’esplosione di un ordigno in Via Esopo.

I tre sono accusati di aver lanciato dal cavalcavia la bomba che ha danneggiato nove auto parcheggiate; l’onda d’urto – così come appurato dai carabinieri – avrebbe potuto provocare il decesso di eventuali persone presenti nel raggio di 10 metri circa dall’esplosione.     L’episodio, da inquadrare nella strategia di intimidazione sul territorio messa in opera dai clan che si contendono la zona, ha suscitato profondo allarme nel quartiere.

Sul luogo dell’attentato dinamitardo si è recato ieri anche l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia che ha celebrato Messa nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo e ha incontrato fedeli e sacerdoti.

venerdì, 21 Maggio 2021 - 10:56
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