Strage funivia Mottarone, si indaga per omicidio colposo. Le anomalie prima dello schianto, ecco chi erano le 14 vittime


Doveva essere una domenica di festa in uno dei luoghi più suggestivi del Piemonte. Ma l’escursione sulla funivia del Mottarone, cima a picco sul lago Maggiore, si è trasformata in tragedia. E’ di quattordici persone il bilancio del terribile incidente occorso all’impianto mentre si trovava nel punto più alto della risalita, un solo superstite: un bimbo di cinque anni che versa in gravi condizioni presso l’ospedale Regina Margherita di Torino. L’altro bimbo che era sopravvissuto allo schianto, nove anni appena, ha perso la vita poco dopo il ricovero in ospedale. La vittima più giovane aveva appena due anni. Cinque famiglie distrutte, residenti in Lombardia, Emilia Romagna e Calabria.

La dinamica
Saranno le perizie tecniche a chiarire come possa essere accaduto che la funivia, riaperta solo sabato scorso per l’allentamento delle misure di restrizione legate al Covid, possa avere subito un incidente del genere. Alcuni testimoni che stavano risalendo a piedi lungo il Mottarone hanno dichiarato di avere avvertito prima un sibilo, poi un boato e infine un botto meno forte. Una prima ricostruzione è comunque possibile. Intorno alle 16,30 la funivia aveva quasi raggiunto l’altro capo, il termine della corsa; mancavano solo pochi metri all’arrivo dopo un percorso della durata di circa 20 minuti che porta sino alla cima, a 1500 metri di altezza. Arrivati all’ultimo pilone, dunque solo pochi attimi prima dell’arrivo, si è verificato lo schianto perché, questa la teoria degli investigatori, il cavo trainante si sarebbe spezzato di netto facendo retrocedere la cabina su cui viaggiavano i 15 turisti che infine ha sbattuto contro un pilone di cemento staccando dai cavi e rotolando a valle per circa dieci metri fino a che la sua corsa non si è interrotta contro degli alberi. Un impatto terribile che ha indotto i soccorritori a parlare di scenario da «bomba esplosa»: alcune delle vittime erano incastrate all’interno della cabine ma altre erano state sbalzate. Impietoso il compito di chi ha dovuto rintracciare e poi ricomporre le salme. Un lavoro di cinque ore, reso difficile anche dalle difficoltà per raggiungere il luogo dell’impatto. Basti pensare che un mezzo dei vigili del fuoco di Verbania mentre risaliva si è ribaltato, per fortuna senza conseguenze per gli occupanti.

Le indagini
Sull’incidente della funivia Stresa – Mottarone indaga la Procura di Verbania che ha aperto una inchiesta mentre il ministero delle Infrastrutture ha istituito una commissione ispettiva. «L’area è stata posta sotto sequestro, tutto dovrà essere oggetto di verifica – spiega il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, che al momento ipotizza i reati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. Da quanto emerso, si sarebbero verificate diverse anomalie: il cavo trainante che si è spezzato di netti, tanto da far dire al sindaco di Stresa Marcella Severino che era «tranciato». Inoltre, la sicurezza dell’impianto prevede che in questi casi si verifichi il blocco automatico della funivia, cosa che non è accaduta tant’è che la cabina è scivolata fino ad abbattersi contro il pilone in cemento. Dopo l’impatto, la cabina si è sganciata cadendo per venti metri e poi rotolando sul pendio per una decina di metri. Anomalie che andranno chiarite. L’impianto, di proprietà del Comune di Stresa che lo ha affidato in gestione a privati, era stato chiuso dal 2014 al 2016 ed aveva subito dei lavori di riqualificazione; ieri è stato sottoposto a sequestro.

Le vittime
Hanno trovato la morte in una domenica di sole, la prima di riapertura per la funivia, chiusa per i vari lockdown. Cinque famiglie distrutte, due bimbi morti, uno che lotta per sopravvivere, coppie giovanissime e un intero nucleo familiare cancellati. Le vittime sono Silvia Malnati, 27 anni, Alessandro Merlo, 29, fidanzati di Varese; una famiglia di origine israeliana residente a Pavia: Amit Biran di 30 anni, la moglie Tal Peleg di 26, il figlio Tom di due anni, i bisnonni Itshack Cohen, 82 anni, Barbara Cohen Konisky di 70 anni mentre l’altro figlio della coppia è ricoverato in gravissime condizioni; Roberta Pistolato di 40 anni, compiuti proprio ieri, e il marito Angelo Vito Gasparro di 45 anni, originari di Bari; Vittorio Zorloni, di Vedano Olona, la moglie Elisabetta Persanini e Mattia, il figlio di 5 anni morto in ospedale; Serena Cosentino, 27 anni, calabrese di Diamante e il fidanzato iraniano Mohammadreza Shahaisavandi, 23 anni, studente universitario a Roma che aveva raggiunto la fidanzata, borsista di ricerca per il Cnr da alcuni mesi.  

lunedì, 24 Maggio 2021 - 08:42
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