Droga ed estorsioni a Brindisi, 29 arresti: l’organizzazione gestiva drone per inviare stupefacenti e telefoni a detenuti


Droga e telefonini recapitati ai detenuti attraverso i droni. Accadeva nel carcere di Brindisi, protagonisti due detenuti che, oltre ad avere reso possibile l’arrivo di stupefacenti e telefoni nell’istituto di pena, avrebbero tenuto le redini di una associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga, ai furti e alle estorsioni finita questa mattina nella ‘rete’ tessuta dalle indagini degli inquirenti della Procura brindisina.

L’indagine del pm Luca Miceli, condotta dai carabinieri, ha portato all’arresto di 29 persone su ordinanza del gip Tea Verderosa. Partita a dicembre 2019 e condotta fino a luglio 2020, è stata eseguita anche con intercettazioni telefoniche. È iniziata dall’arresto in flagranza di un 51enne di Brindisi, trovato in possesso di sei grammi di cocaina. Sono emersi poi vari episodi: furti di autoveicoli smontati per poi venderne i pezzi, o restituiti ai proprietari con il metodo del cavallo di ritorno.

   Nel corso dell’inchiesta sono stati accertati collegamenti con contesti malavitosi baresi e leccesi per l’approvvigionamento di cocaina, mentre è emerso che l’eroina veniva acquistata per lo più a Oria (Foggia). In tutto sono 22 gli episodi di furto di autovetture accertati a Brindisi e Lecce. E’ stato inoltre individuato un capannone nella zona industriale di Brindisi, preso in affitto, e utilizzato per nascondere i mezzi rubati. Nel corso delle perquisizioni effettuate durante le indagini sono stati anche trovati un kalashnikov e un drone dal valore di 1.500 euro utilizzato per recapitare in carcere due microtelefoni, uno smartphone e 17 grammi di marijuana. Sono stati sequestrati complessivamente 466 grammi di eroina e 182 grammi di cocaina. L’azienda destinataria di un decreto di sequestro preventivo è la Recuperi Sud, di Brindisi.

mercoledì, 26 Maggio 2021 - 11:32
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