Polizie infiltrate in app ‘criminale’, centinaia di arresti in tutto il mondo

telefonino generica

La tecnologia, sempre più sofisticata e capace di infiltrarsi nei gangli della rete, miglior alleata delle forze di polizia di tutto il mondo. Lo dimostra l’ultima operazione contro la criminalità organizzata annunciata dalla polizia federale australiana che ha portato all’arresto di centinaia di persone in diverse parti del mondo. A rendere possibile l’operazione è stata la capacità degli inquirenti di ‘infiltrarsi’ attraverso nell’app usata dai malviventi per le comunicazioni in codice.

 L’attività di polizia è stata eseguita in diversi paesi di Europa, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda ed è riuscita a decodificare in tempo reale e per tre anni migliaia di comunicazioni crittografate all’interno di reti criminali di ogni tipo.

Questa massiccia intercettazione di messaggi è stata resa possibile da un’applicazione chiamata ‘ANoM’, che i criminali di tutto il mondo usavano per comunicare in modo criptato ma che in realtà era controllata dall’Fbi. Questi messaggi riguardavano in particolare progetti di assassinio e traffico di droga e armi, ha affermato la polizia australiana che ha arrestato 224 persone. E altre “centinaia di persone sono state arrestate” fuori dall’Australia, ha aggiunto. L’applicazione ANoM era stata installata sui telefoni cellulari che, privi di ogni altra funzionalità, venivano scambiati al mercato nero. Un telefono di questo tipo può comunicare solo con un altro telefono contenente l’applicazione.

«I dispositivi sono circolati e la loro popolarità è cresciuta tra i criminali, che avevano fiducia nella legittimità dell’applicazione perché le principali figure della criminalità organizzata ne garantivano l’integrità –  ha aggiunto – Questi influencer criminali hanno messo la polizia federale australiana nelle tasche di centinaia di sospetti trasgressori», ha dichiarato il capo della polizia australiana Reece Kershaw nella dichiarazione. «Fondamentalmente, si sono ammanettati l’un l’altro abbracciando e fidandosi di ANoM e comunicando apertamente con esso, non sapendo che li stavamo ascoltando tutto il tempo», ha aggiunto. L’operazione è stata denominata in codice ‘Ironside’ in Australia e ‘Trojan Shield’ in tutto il mondo.  

martedì, 8 Giugno 2021 - 08:40
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