Ci sono voluti 17 anni per riannodare i fili dell’omicidio di Massimiliano De Felice consumatosi a Napoli nell’ambito della prima guerra di camorra che ha insanguinato Scampia e Secondigliano. Sulla scorta delle dichiarazioni rese da numerosi collaboratori di giustizia, la Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i presunti mandante ed esecutore materiale del delitto: il provvedimento è stato notificato al ras Cosimo Di Lauro e a Nicola Todisco detto ‘o ninnone’ (classe 1982), entrambi detenuti in carcere per altri reati sempre collegati alle attività illecite del clan Di Lauro. I due sono accusati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e detenzione e porto abusivo di armi, reati entrambi aggravati dal metodo delle finalità mafiose.
L’agguato si consumò nel quartiere di Scampia il 28 novembre del 2004. De Felice finì nel mirino dei ras del rione dei Fuori in quanto legato da rapporti di parentela con le famiglie Abbinante e Notturno che all’epoca facevano parte del cartello degli scissionisti. La prima faida all’ombra delle Vele, come noto, si caratterizzò per le vendette trasversali che andarono a colpire anche persone non inserite nel contesto criminali ma divenute bersagli perché parenti dei ras ‘scomodi’. Secondo quanto raccontato dai pentiti, Cosimo Di Lauro chiese al gruppo dei Prestieri di eseguire un omicidio ai danni della contrapposta alleanza scissionista.
L’esecutore materiale dell’omicidio, Nicola Todisco, che poteva contare in un rapporto di conoscenza reciproca con la vittima, era ritenuto da quest’ultima un “insospettabile”, quindi, elemento all’epoca di basso spessore criminale; fattore, quest’ultimo, che non aveva ingenerato alcun sospetto nello sventurato De Felice. I«nfatti, a conferma di tale circostanza, le dichiarazioni di molteplici collaboratori di giustizia hanno permesso di stabilire che Nicola Todisco, nell’avvicinare l’ignaro malcapitato con la scusa di avvisarlo circa la presenza delle Forze dell’Ordine nei paraggi, lo aveva anche salutato, per poi esplodergli contro, subito dopo, numerosi colpi di arma da fuoco», si legge in una nota stampa.
mercoledì, 16 Giugno 2021 - 12:03
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