Whirlpool Napoli, il tempo scade e la soluzione non c’è. De Luca: «Non si può licenziare a Napoli e assumere altrove»

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Il presidio allo stabilimento di via Argine a Napoli per i lavoratori di Whirlpool (foto Kontrolab)

Il blocco dei licenziamenti, voluto dal governo Conte in piena pandemia per tutelare posti di lavoro a rischio a causa della crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria, sta per scadere. E con esso stanno per saltare anche le speranze di chi già da tempo lotta e rivendica garanzie per il proprio futuro lavorativo. A Napoli il destino dei 356 operai della Whirlpool è sempre più cupo.

Nonostante i proclami del Governo precedente, la soluzione non si è trovata: il primo luglio, salvo clamorosi colpi di scena, scattano i licenziamenti disposti dal colosso statunitense che ha deciso di chiudere lo stabilimento di Napoli. E’ una corsa contro il tempo, dunque. Lo sanno i dipendenti del sito di via Argine che anche questa mattina hanno effettuato un blocco stradale all’altezza dell’incrocio tra via Cesario Console e via Nazario Nazzaro Sauro nel tentativo di tenere alta l’attenzione.

Lunedì una delegazione incontrerà il governatore campano Vincenzo De Luca che anche oggi, nella consueta diretta-monologo del venerdì, ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori e ha lanciato un nuovo appello al Governo affinché trovi una soluzione. «Voglio esprimere la mia piena solidarietà ai lavoratori della Whirlpool. Non è tollerabile che si facciano assunzioni in altre parti d’Italia e si licenzino i lavoratori a Napoli. La partita è nelle mani del governo nazionale, che io sollecito a fare tutte le pressioni necessarie. Noi, oltre che mettere a disposizione altre risorse per l’azienda se decide di rimanere a Napoli, non possiamo fare. Abbiamo stanziato 20 milioni di euro, siamo l’unico Ente che ha lo ha fatto», ha detto De Luca.

venerdì, 25 Giugno 2021 - 18:04
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