Violenza in carcere, il garante dei detenuti Ioia: «Democrazia sospesa, serve una riforma: le galere sono luoghi invivibili»

Pietro Ioia
Pietro Ioia

«Vedere le immagini delle violenze a Santa Maria Capua Vetere mi ha fatto risvegliare vecchi ricordi perche’ anch’io ho subito quelle cose. Sono immagini che fanno male, so cosa hanno provato quei ragazzi. Nel 2014 denunciai la cosiddetta ‘cella 0′. Abbiamo passato con i familiari dei giorni terribili, di ansia e di angoscia». E’ quanto ha dichiarato Pietro Ioia, garante dei detenuti di Napoli a commento dell’inchiesta sulle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere ai danni di alcuni detenuti. L’indagine ha portato a misure cautelari per 52 persone, la gran parte delle quali sono agenti della Penitenziaria.

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«Ci sono agenti penitenziari che svolgono il loro lavoro in condizioni disumane come i detenuti e quelli che abbiamo visto nei video sono delle mele marce. Spero che la giustizia faccia il suo corso – ha incalzato Ioia – Anche con i fatti della Diaz c’è stata una sospensione della democrazia e questo avverrà sempre quando ci saranno brutali aggressioni ai danni di persone inermi. Necessaria una riforma della giustizia e delle carceri perché sono luoghi invivibili. Bisogna denunciare sempre le violenze. La politica ha abbandonato questo tema ma il carcere riguarda tutti, nessuno puo’ voltarsi dall’altra parte».

giovedì, 1 Luglio 2021 - 12:39
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