Saman, diplomazia al lavoro per l’estradizione dei genitori scappati in Pakistan. Nessuna traccia del corpo

Saman Abbas

Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane scomparsa nel nulla, probabilmente uccisa, merita che l’attenzione mediatica sul suo caso non si abbassi. La sua vicenda, così crudele, così anacronistica, grida vendetta in un mondo che guida i suoi ideali secondo il mantra del “wokeness”: stare all’erta, restare in guardia sulla tutela dei diritti (delle donne, delle minoranze etc). Dunque la storia di una diciottenne che vuole vivere secondo il modello occidentale, farsi la propria vita, sposare chi ama, ma tenuta in ostaggio dalla propria famiglia pakistana e forse uccisa per mano di un suo stretto congiunto, deve diventare simbolo.

Ad oggi, gli inquirenti cercano il suo corpo: la verità investigativa, sinora non suffragata dal ritrovamento del cadavere, è una e una soltanto: Saman, giovane bella e indipendente, è stata ferocemente uccisa perché non voleva un matrimonio combinato ma decidere di testa sua; il suo corpo forse è stato sepolto nella campagne intorno Novellara, nel Reggiano, in cui la sua famiglia lavorava al soldo di imprenditori locali. Proseguono le ricerche, orientate anche dal video delle telecamere di sorveglianza dell’azienda agricola in cui lavorava anche il padre di Saman che mostrano tre uomini poi riconosciuto come lo zio e due cugini, con un sacco blu e una pala. Il padre di Saman ha poi raccontato a un giornalista, dal Pakistan in cui è di fatto scappato con la moglie, che dovevano solo riparare una perdita.

Oggi per Shabbar Abbas, padre di Saman, e Nazia Shaheen, la madre che l’avrebbe attirata nella trappola tra le mura domestiche con un messaggino, è scattato l’iter internazionale per l’estradizione dal Pakistan in Italia; su di loro pesa l’accusa di avere ordito il piano per liberarsi della ragazza, la cui voglia di vivere liberamente era diventata sempre più scomoda per la famiglia; i due sono scappati subito dopo il presunto delitto avvenuto il 30 aprile prendendo tranquillamente un aereo da Malpensa e da allora vivono liberi nel loro paese natio. Per l’estradizione, visto che non esistono accordi bilaterali tra le due Nazioni, servirà un’opera di mediazione diplomatica complessa e delicata.

Saman è scomparsa ormai da 76 giorni e da tanto durano le sue ricerche dopo la denuncia del suo fidanzato, anche lui pakistano in Italia. Il suo corpo secondo gli investigatori è in una delle serre di Novellara dove lavoravano padre, zio e cugini. Di questi, solo un cugino è stato sinora arrestato.

martedì, 6 Luglio 2021 - 11:17
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