Senato, sì al voto dei diciottenni: vittoria Pd-M5s, ma c’è chi (Iv e FdI) spinge per abbassare anche l’età degli eletti

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Già dalle prossime elezioni politiche i diciottenni potranno esprimere il loro voto anche per il Senato della repubblica. Finora, come noto, per votare i rappresentanti di Palazzo Madama era necessario attendere il compimento dei venticinque anni mentre dai diciotto è possibile votare solo alla Camera dei deputati. Ieri è giunto infatti il secondo e definitivo via libera alla proposta di legge che abbassa l’età dell’elettorato attivo al Senato, proposta di legge costituzionale che uniforma a 18 anni l’età per votare i senatori modificando l’articolo 58 della Carta. L’ok è arrivato dal Senato con 178 voti a favore, 15 contrari e 30 astenuti ma la riforma entrerà in vigore solo tra tre mesi perché non è stata raggiunta la maggioranza dei due terzi alla seconda lettura alla Camera a giugno, dunque in base alla Costituzione il testo può ancora essere sottoposto a referendum confermativo.

Probabile però che già per le prossime elezioni politiche per il rinnovo delle Camera questa riforma sarà applicata, insieme a quella del taglio dei parlamentari che prevede che, sempre per il Senato, il numero di parlamentari passi a 200 (più i senatori a vita) mentre per la Camera si passi da 630 a 400 rappresentanti.

Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento, esulta. Questa riforma, dice «allinea l’Italia agli altri Paesi europei e testimonia anche che il metodo delle riforme puntuali, che ha già portato alla riduzione del numero dei parlamentari, non solo è efficace ma è anche utile ad approvare le riforme necessarie con larga maggioranza».

E sono soddisfatti della riforma anche i Cinque Stelle, che la rivendicano parlando di «importantissima conquista democratica» e il Partito Democratico. «Fino a ieri un giovane tra i 18 e i 25 anni aveva un potere dimezzato rispetto agli altri elettori più anziani. Votava solo alla Camera. Da oggi, con la riforma appena approvata, voterà anche per il Senato. Un piccolo ma concreto passo per dare più forza alla voce dei giovani”, dichiara il segretario Enrico Letta che propose il voto ai diciottenni in Senato non appena insediatosi come segretario Dem.

Non c’è però uniformità di vedute con Italia Viva: «Avremmo preferito – ha dichiarato in Aula Daniela Sbrollini – modificare l’elettorato passivo equiparandolo a quello della Camera e consentire l’elezione ai venticinquenni permettendo una partecipazione diretta per condizionare il Parlamento dal punto di vista generazionale».

Nel centrodestra, Fratelli d’Italia è sempre stata favorevole alla riforma e insiste su altri due temi: sì anche all’elezione diretta del capo dello Stato e sì all’elezione dei venticinquenni anche in Senato. Per Coraggio Italia Giovanni Toti sottolinea che «da adesso in poi milioni di giovani potranno fare la differenza. Loro, il nostro futuro».

Di tutt’altro avviso Forza Italia che, collegando questa riforma al taglio dei parlamentari, teme in un minor peso dei giovani nella scelta dei rappresentanti.

venerdì, 9 Luglio 2021 - 09:37
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