Le ultime notizie sui processi del giorno

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Abusi edilizi nel resort di lusso in Sardegna, 7 condanne

Cagliari – Sette condanne, il resort e il terreno su cui sorge confiscati. Si è chiuso così il processo scaturito dall’indagine sul resort Villa Del Borgo Relais srl di Pula, in provincia di Cagliari. Sette le persone finite sul banco degli imputati con le accuse di abuso edilizio, lottizzazione abusiva e violazione delle leggi paesaggistiche. Inflitti un anno e sei mesi a Nicoletta Olianas De Carolis; un anno e due mesi a Giovanni Roberto Porcu, Francesco Frau, Antonello Locci e Francesco Sulis; un anno e un mese a Emiliano Locci, all’epoca dei fatti direttore dei lavori; un anno per Simona Oppi, nipote del consigliere regionale e leader dell’Udc Giorgio Oppi. Il giudice ha anche ordinato la confisca del terreno e del complesso alberghiero. Le indagini dl Nucleo investigativo regionale del Corpo forestale si erano concentrate sulla realizzazione del complesso, avvenuta, secondo l’accusa, in momenti differenti e poi unificato in un unico resort di lusso.

Droga dal Sudamerica all’Emilia, cinque condanne a Bologna

Bologna – Cinque persone sono state condannate per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, accuse contestate nell’ambito dell’operazione ‘Aquarius’ che nel giugno 2020 portò alla cattura di 9 persone a Bologna, in Toscana, Sicilia, Lazio e Calabria. Secondo l’accusa, gli arrestati facevano parte di una associazione di calabresi attiva nell’importazione di rilevanti quantitativi di droga destinati al mercato emiliano e toscano, soprattutto cocaina, provenienti dal Sudamerica. Per i carabinieri si trattava di persone vicine “ad alcuni dei piu’ noti casati della ‘ndrangheta calabrese”.
Il processo, definitosi col rito abbreviato dinanzi al gip del Tribunale di Bologna Alberto Gamberini, ha portato alla condanna a 10 anni e 8 mesi per Annunziato Pangallo, considerato dall’accusa al vertice del gruppo; 7 anni per Francesco Tiano; 6 anni e 10 mesi per Elia Stilo; 4 anni e 8 mesi per Emilio Tiano; 2 anni per Massimo Mangano. Assolto, invece, Francesco Dangeli, assistito dall’avvocato Fausto Bruzzese, anche da episodio legato un chilo di cocaina, per non aver commesso il fatto. Nei confronti di tutti gli imputati è caduta l’accusa di associazione a delinquere: vi è stata, limitatamente a questa contestazione, assoluzione perché il fatto non sussiste. Le motivazioni della sentenza saranno disponibili tra 90 giorni.

Inchiesta sul concorso di cardiochirurgia a Firenze, agli atti dell’udienza preliminare spunta una nuova informativa

Firenze – Una nuova informativa della guardia di finanza è stata depositata dall’accusa nel corso dell’udienza preliminare nata dell’inchiesta su presunte irregolarità nella procedura di selezione per la chiamata di un professore associato di cardiochirurgia del dipartimento di medicina sperimentale dell’Università di Firenze. Per la vicenda il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli ha chiesto il rinvio a giudizio per nove persone, tra cui Luigi Dei, in qualità di rettore dell’Università di Firenze, l’allora dg dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi Monica Calamai, l’ex prorettore Paolo Bechi e il professor Pierluigi Stefano, al quale è stata poi assegnata la cattedra. Secondo quanto appreso, la nuova informativa finita agli atti conterrebbe una chat Whatsapp tra Dei e Bechi nella quale i due parlerebbero della possibilità, nel caso il Consiglio di Stato avesse annullato la nomina di Stefano ad associato, di indire un nuovo concorso da ordinario appositamente per lui. La conversazione e’ stata trovata dopo i sequestri a carico degli indagati avvenuti nell’ambito di una piu’ recente inchiesta su presunte irregolarità nei concorsi di medicina a Firenze, che ha portato tra l’altro all’interdizione dall’incarico del rettore Dei. Questa mattina sempre nel corso dell’udienza preliminare si è svolto l’interrogatorio di Paolo Bechi, difeso dagli avvocati Sigfrido Fenyes e Lorenzo Zilletti: «Bechi – spiega Fenyes – ha avuto modo di chiarire la sua funzione e il suo ruolo in questa vicenda». A seguito del deposito della nuova informativa gli avvocati di tutti gli imputati, a eccezione dei difensori del professor Marco Carini che ha rinunciato ad essere ascoltato, si sono riservati di chiedere un’integrazione di interrogatorio. La prossima udienza è fissata per l’8 settembre. Sempre nel corso dell’udienza preliminare è stata presentata una memoria da parte del professor Massimo Bonacchi, parte lesa nel procedimento. Secondo la procura Bonacchi, assistito dall’avvocato Niccolo’ Lombardi Sernesi, avrebbe subito tentativi di pressioni per far figurare il nome di Stefano nelle sue pubblicazioni scientifiche, in modo da garantire a quest’ultimo un punteggio sufficiente a vincere il concorso da associato. A causa del suo rifiuto, è sempre la tesi dell’accusa, la sua carriera sarebbe stata bloccata. Nel corso degli interrogatori alcuni degli imputati avrebbero negato tale circostanza, spiegando come la carriera di Bonacchi si sarebbe arrestata a causa del suo scarso impegno nell’attività assistenziale a favore di quella accademica. Nella memoria Bonacchi ribadisce invece di essersi sempre reso disponibile «a svolgere l’attività clinica, in particolare quella chirurgica».

Tangenti, countdown per la decisione del gup sul rinvio a giudizio chiesto per l’ex eurodeputata di Fi Lara Comi ed altri

Milano – Dovrebbe arrivare giovedì prossimo 15 luglio la decisione del gup di Milano Natalia Imarisio sulla richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dalla Procura, di 66 imputati, tra cui l’ex eurodeputata di FI Lara Comi, l’ex vicecoordinatore lombardo ‘azzurro’ ed ex consigliere comunale milanese Pietro Tatarella, il consigliere lombardo e collega di partito Fabio Altitonante, nel maxi procedimento a carico di oltre un centinaio di persone scaturito dalla riunione di quattro filoni dell’inchiesta ‘mensa dei poveri’ su un presunto “sistema” di mazzette, appalti, nomine pilotate e finanziamenti illeciti in Lombardia. Tra tre giorni nell’aula della Fiera di Milano il giudice dovrebbe pronunciarsi sulla posizione di coloro che hanno scelto il rito ordinario, tra cui anche il patron della Tigros Paolo Orrigoni, l’imprenditore Daniele D’Alfonso e l’ex dg di Afol metropolitana Giuseppe Zingale, e per i quali i pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri in udienza preliminare hanno gia’ ribadito la richiesta di processo. Cinque imputati, invece, hanno chiesto la messa alla prova, mentre in 27 hanno presentato istanze di riti alternativi, tra patteggiamenti e abbreviato (rito chiesto da tre persone).
Tra coloro che puntano a patteggiare ci sono gli 11 imputati che si sono già visti respingere l’istanza in fase di indagini preliminari dall’allora gip Maria Vicidomini, che aveva ritenuto incongrue le pene. E tra loro, c’é anche l’ex coordinatore di Forza Italia a Varese Nino Caianiello, ritenuto il presunto “burattinaio” del sistema e che ha collaborato a lungo nell’inchiesta (pena ipotizzata di 4 anni e 10 mesi). Era stata stralciata per il patteggiamento anche la posizione del deputato ‘azzurro’ Diego Sozzani, accusato di corruzione, ma al momento l’istanza non è stata presentata e, se non sarà depositata entro il 10 settembre (data in cui il procedimento riprenderà per i riti alternativi, con fine prevista a ottobre), per il parlamentare andrà avanti l’udienza preliminare. I pm, tra l’altro, hanno depositato anche un recente verbale di Mauro Tolbar, presunto collettore di tangenti, in relazione alla posizione di Sozzani.

lunedì, 12 Luglio 2021 - 23:57
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