Permessi negati, protesta nel carcere di Sollicciano. I sindacati: «Dopo i video di S.M.C. Vetere clima incandescente»

Carcere

I riverberi dell’inchiesta choc sulle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere prendono forma a Firenze dove, nel penitenziario di Sollicciano, scoppia la protesta dei detenuti. Otto sono riusciti ieri a salire sul tetto del carcere, hanno incendiato i materassi delle loro celle e divelto le inferriate del locale docce. Protesta poi rientrata in giornata.

I motivi della protesta, spiega il segretario generale Uilpa Gennarino De Fazio «sarebbero riconducibili al non aver ottenuto alcuni benefici richiesti alla magistratura di sorveglianza». De Fazio sottolinea che «dopo i drammatici video di Santa Maria Capua Vetere il clima nelle nostre carceri è ancora più incandescente»e ricorda che il carcere di Sollicciano è «da mesi senza né direttore né comandante della polizia penitenziaria titolari e con ben 650 detenuti presenti, di cui 451 stranieri, a fronte di una capienza regolamentare inferiore a 490 posti». Per Proietti Consalvi, vice segretario generale Osapp, è «l’ennesimo segnale di sfascio del sistema penitenziario Italiano che, a fronte di belle parole da parte della politica, ha bisogno di un vero cambiamento di marcia, grazie a riforme strutturali».  

I detenuti che hanno inscenato la protesta, secondo quanto appreso, sarebbero tutti di origine straniera. Per Antonio Mautone, segretario generale territoriale Uil Pa Firenze «ancora una volta dobbiamo denunciare eventi violenti che riguardano l’istituto detentivo fiorentino. La Uil proprio pochi giorni fa aveva rappresentato lo stato di abbandono in cui versa Sollicciano, un istituto che ogni giorno vede registrare al suo interno manifestazioni di violenza sia tra la stessa popolazione detenuta che verso gli operatori di Polizia Penitenziaria che quotidianamente operano all’interno della struttura. È ovvio che queste nostre denunce non devono creare allarmismi – conclude Mautone – ma è del tutto evidente che la frequenza con la quale si registrano eventi critici all’interno delle carceri impone di suggerire ai vertici dell’amministrazione un cambio di rotta e soluzioni immediate a tutela degli operatori che vi operano quotidianamente».

lunedì, 12 Luglio 2021 - 11:30
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