Rider picchiato e rapinato a Napoli, condanna severa per i due grandi del branco: sono figli di uomini dei Di Lauro

rider napoli rapinato
Gianni, il rider circondato dal branco, picchiato e rapinato dello scooter mentre effettuava consegne

Prime condanne per l’aggressione al rider Giovanni Lanciato, selvaggiamente picchiato e poi rapinato dello scooter usato per effettuare le consegne a domicilio. Michele Spinelli e Vincenzo Zimbetti, entrambi 20enni, hanno rimediato 10 anni di reclusione per lesioni e rapina con tutte le aggravanti contestate, compresa quella dell’aver agito con crudeltà, e per un’altra rapina commessa lo stesso giorno ma un’ora prima, nella zona di Casoria.

Sentenza severissima quella firmata lo scorso giovedì 8 luglio dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord Antonino Santoro, che ha accolto quasi in toto la richiesta del pm (11 anni a testa): il processo, infatti, si è definito col rito abbreviato, formula che prevede lo sconto di un terzo della pena; inoltre i due imputati erano anche incensurati.

Spinelli e Zimbetti, figli di esponenti del clan Di Lauro, erano i più grandi del gruppo identificato grazie alle telecamere. Giovanni Lanciato si era costituito parte civile assistito dall’avvocato Francesco Sbrizzi. La difesa degli imputati, rappresentata dagli avvocati Diego Abate e Giovanna Cacciapuoti, ha annunciato ricorso in Appello per via dell’entità della pena comminata: «Rispettiamo la condanna inflitta anche se la riteniamo particolarmente severa – ha commentato l’avvocato Cacciapuoti – Si tratta di ragazzi giovanissimi, da poco maggiorenni e la severità adottata, a nostro parere, rischia di rendere meno efficace la funzione rieducativa della pena che e’ massima quando opera su soggetti giovani. Una permanenza eccessiva in carcere – ha evidenziato il legale – può mettere a rischio lo sviluppo della personalità che è ancora ‘in fieri’, con il conseguente risultato di degradarli e desocializzarli. Confidiamo in una riforma in appello».

L’aggressione si consumò nella notte tra il primo e il 2 gennaio scorso in via Calata Capodichino. Giovanni Lanciato era in sella allo scooter e stava effettuando le consegne quando fu accerchiato dal branco che aveva intenzione di portargli via lo scooter. Lanciato cercò di resistere alla rapina per difendere il motorino (che aveva regalato alla figlia e che aveva preso in prestito per lavorare) e fu selvaggiamente picchiato: la scena venne ripresa da un cittadino col cellulare e il video, rilanciato dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, divenne immediatamente virale. Non solo: quelle immagini fecero emergere anche la storia di Giovanni, padre di famiglia che aveva perso il lavoro e si arrangiava facendo le consegne come fattorino. Giovanni ha poi subito trovato lavoro grazie alle tante offerte a lui arrivate dopo la spiacevole storia.

Le indagini sull’aggressione, condotte dalla Mobile, si conclusero nel giro di pochi giorni e giunsero all’identificazione di due maggiorenni (Spinelli e Zimbetti) e 4 quattro minorenni. Non solo: i poliziotti scoprirono anche che il gruppo aveva commesso anche una rapina a Casoria con modalità estremamente violente. La vittima, un ragazzo di 20 anni, fu tirata via dal sellino dello scooter e colpita con calci e pugni anche in viso. Per i minorenni il processo ci sarà a settembre.

lunedì, 12 Luglio 2021 - 07:56
© RIPRODUZIONE RISERVATA