A quindici giorni dall’inchiesta sui pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere lo Stato batte un colpo. Domani, mercoledì 14 luglio dalle 16, il premier Mario Draghi e il ministro della Giustizia Marta Cartabia effettueranno una visita nell’istituto di pena “Francesco Uccella” che secondo l’inchiesta della Procura sammaritana nell’aprile del 2020 fu teatro di violenze e torture in danno ai detenuti che nei giorni precedenti avevano inscenato una protesta dopo la diffusione della notizia su casi di Covid tra le mura della casa circondariale. Una visita alla presenza di giornalisti accreditati che culminerà, fa sapere l’ufficio stampa di Palazzo Chigi, con delle dichiarazioni e sarà trasmessa sui canali ufficiali della presidenza del Consiglio.
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Dal 28 giugno, giorno in cui l’indagine ha travolto il Corpo di polizia penitenziaria e i vertici penitenziari campani, tante pressioni sono state esercitate dalla politica e dall’opinione pubblica in primis sul Guardasigilli sebbene all’epoca dei fatti (si era in pieno lockdown e durante il Conte due) il ministro era Alfonso Bonafede. Il caso delle violenze in carcere, documentati anche da più video interni diffusi da quotidiani online Domani, Mattino e Repubblica, ha svelato dettagli raccapriccianti di quella che il gip ha definito una «orribile mattanza» ad opera di agenti in divisa ufficialmente arrivati nel carcere per una perquisizione. Dalle carte e dalle immagini è invece emersa una ricostruzione diversa: detenuti presi a manganellate mentre sono inginocchiati, vessati anche se in sedia a rotella, in un caso un carcerato sarebbe stato sodomizzato con un manganello, corridoi umani di poliziotti penitenziari che prendono di mira i detenuti che passano in mezzo. Tutto riportato nelle denunce delle stesse presunte vittime e dei loro familiari, confluite poi nella maxi ordinanza culminata con arresti e misure interdittive.
martedì, 13 Luglio 2021 - 18:26
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