Tribunale Napoli Nord, la prima volta di un ministro della Giustizia in visita. Cartabia promette: «Più spazi e personale»

tribunale napoli nord

Per la prima volta in otto anni un ministro della Giustizia in visita al Tribunale di Napoli Nord. Il Guardasigilli Marta Cartabia ieri è stata ad Aversa (Caserta), sede del Tribunale, dove ha potuto verificare di persona le carenze e le difficoltà che quotidianamente incontrano gli operatori della giustizia nell’oberato Palazzo di Giustizia considerato, per territorio, problematiche esterne e difficoltà interne, un tribunale ‘di frontiera’. La definizione del resto è quella che ha dato la stessa Cartabia, ed è la cristallizzazione di un dato di fatto: pm, giudici, cancellieri e dipendenti a Napoli Nord affrontano una realtà complessa, zavorrata dalla camorra, dalla povertà economico-sociale, dalle mancanze ambientali che incidono inevitabilmente anche su quanti lavorano per la giustizia. Cartabia ha così risposto anche all’appello dei magistrati e del personale dell’amministrazione del Tribunale di Napoli Nord che lamentano da tempo in primis le carenze strutturali.

Istituito nel settembre del 2013, in soli 8 anni Napoli Nord ha sommato in sé problematiche endemiche ereditate che, ha dichiarato il presidente Luigi Picardi, nel tempo «si sono incancrenite»; con Picardi alla visita del ministro erano presenti anche il procuratore Carmine Renzulli e i rappresentanti dell’avvocatura che hanno accompagnato il Guardasigilli nella visita all’interno dello storico Castello Aragonese, sede del tribunale.

«Ho fiducia nella disponibilità del Ministero – afferma Picardi – come ho constatato nei mesi scorsi, anche perché è l’unico tribunale in Italia che la Cartabia ha visitato, mi è parso di capire che farà il possibile perché vengano accelerate certe soluzioni. Solo che abbiamo bisogno di molto, perché questo è un tribunale già nato in condizioni critiche, che vive situazione delicata dal punto di vista sociale: si tratta del quarto-quinto tribunale per numero di abitanti, occorrono interventi strutturali molto importanti».

Tra gli interventi promessi dalla Cartabia e che potrebbero arrivare in breve, spiega Picardi, «ci sono una serie di autorizzazioni che ci consentiranno di ampliare gli spazi destinati alle aule penali; sarà però una soluzione temporanea, ma abbiamo avuto rassicurazioni anche di soluzioni definitive per le aule. Anche il Ministro ha condiviso con noi che altra priorità è dotare il tribunale di aule bunker. Sugli organici – ha proseguito Picardi – la situazione è più complessa, ma la ministra ha mostrato comprensione totale per lo squilibrio assoluto che c’è negli organici di Napoli Nord rispetto agli altri tribunali del distretto».

I numeri di cui parla Picardi raccontano di un territorio ampio (38 Comuni tra Napoli e Caserta) in cui l’incidenza è di un magistrato ogni 10 mila abitanti (a fronte di 1 magistrato ogni 4mila di Napoli e uno ogni 6800 a Santa Maria Capua Vetere).

«Se devo fissare la prima udienza di un processo penale al 30 dicembre 2025 – ha dichiarato Picardi – vuol dire che c’è un problema». Il procuratore Carmine Renzulli aggiunge che «i pm sono 26 rispetto ad una pianta organica di 29, lentamente le carenze le stiamo superando, tanto che nel 2020 sono stati definiti più processi rispetti a quelli introitati. Il vero problema sono gli amministrativi, appena 71 rispetto ad una pianta organica di oltre 120 addetti. Ciò vuol dire che un pubblico ministero può contare, se va bene, su un assistente, rispetto ad una media degli altri uffici del Distretto della Corte di Appello di Napoli  di 4,10; e ciò perché il personale amministrativo della Procura viene impegnato anche in altri servizi che competono all’ufficio. Il tutto crea disservizi per i cittadini. Mi auguro che il ministro trovi soluzioni concrete».

“Qui – ha dichiarato il ministro della Giustizia –  la situazione è davvero complicata. Manca il personale, come mi è stato illustrato, necessitano interventi tempestivi del Ministero. Soprattutto ho visto dei capi degli uffici e un personale molto motivato a portare avanti questo servizio della giustizia per il bene di tutto questo territorio che ne ha bisogno. Questo è un tribunale di frontiera con problemi sociali molto particolari, ma come spesso accade sulle frontiere si trovano persone che hanno lo sguardo che vede lontano».

mercoledì, 21 Luglio 2021 - 09:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA