Mascherine, De Luca proroga l’obbligo all’aperto: «Facciamo altre 10 ordinanze, le imponiamo anche sulle orecchie»

Folla in mascherina a Napoli /Foto Kontrolab

L’obbligo di mascherina anche all’aperto verrà prorogato in Campania. Lo ha dichiarato il governatore Vincenzo De Luca durante una visita al Policlinico di Napoli. L’ordinanza con cui a giugno De Luca ha deciso di imporre l’utilizzo del dispositivo di protezione di naso e bocca andando in controtendenza con le scelte del Governo Draghi (che quell’obbligo lo ha abolito, conservando quello di mascherina al chiuso) scade il 31 luglio; entro quella data, dunque, sarà rinnovata con la proroga.

«Facciamo altre dieci ordinanze per rendere obbligatorie dieci mascherine, anche sulle orecchie – ha detto De Luca – Quando diciamo che chi si vaccina è immunizzato per il 92% al massimo, dobbiamo sapere che anche con la seconda dose c’è un 10% che si contagia. Il vantaggio è che chi è immunizzato non va in terapia intensiva e non ha problemi seri ma contagia a sua volta gli altri, quindi l’uso della mascherina dev’essere obbligatorio sempre anche quando si è vaccinati per la tutela propria e degli altri. È davvero un martirio portare la mascherina? Certo è un piccolo fastidio ma in cambio abbiamo una grande protezione e un aiuto per tornare alla vita normale. Un po’ di buon senso».

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   De Luca ha anche sottolineato i rischi della movida: «Avete visto – ha detto – le immagini dei locali notturni e delle discoteche? Anche quando fanno finta di avere ingressi controllati, venti, dieci, trenta persone, arrivano l’una-le due di notte e si scatenano, entrano  centinaia di persone a fare quello che vogliono. Non va bene».

L’ex sindaco di Salerno è poi tornato sulle proteste contro il Green Pass: «La manifestazione contro il green pass? Non capisco qual è l’alternativa. Hanno fatto la manifestazione per chiedere cosa? Ricreazione per tutti? Liberi tutti? Siamo liberi, pronti a divertirci e poi a chiudere l’Italia. Lasciamo perdere le stupidaggini – ha detto – andiamo avanti. Abbiamo perso un mese e mezzo per responsabilità nazionali perché la comunicazione fatta da Roma è stata sconcertante e ha creato dubbi, incertezze, preoccupazioni. Tante segnalazioni contraddittorie sono arrivate anche alle Regioni. Le scemenze dette a Roma hanno creato un clima di confusione che ha rallentato la vaccinazione. Adesso si sta riprendendo la somministrazione di dosi con grande impegno, i giovani hanno capito che se non ci vacciniamo non torniamo alla vita normale».

lunedì, 26 Luglio 2021 - 12:32
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