Nuova accusa per Roberto Penna, il pubblico ministero in forza alla procura di Salerno finito al centro di un’inchiesta per corruzione in atti giudiziari coordinata dall’ufficio giudiziario di Napoli.
Nei confronti del magistrato è stato ipotizzato il reato di rivelazione di segreto d’ufficio: l’accusa, di cui si rinviene l’esistenza dagli atti depositati al Riesame nell’ambito della prima procedura contro Penna, è frutto di alcune conversazioni, intercettate, che vedono Penna impegnato con un funzionario part-time del comune di Salerno.
Nelle conversazioni Penna lamentava un immobilismo dell’allora procuratore Corrado Lembo nel fare svolgere indagini sul conto di Vincenzo De Luca quando questi era sindaco di Salerno: «Non è possibile che in 8 anni non c’è stata un’indagine sul Comune di Salerno». E ancora: «Credo che il Comune abbia fatto tante gare d’appalto, tante cose d’urgenza… delibere… Tutte normali? Tutte lecite? Ma ci possiamo mai credere?».
Non solo: Penna si lamentava per la sua mancata assegnazione alla pubblica amministrazione, lasciandosi andare a delle insinuazioni. «Quello ha fatto con De Luca che io non dovevo andare in sezione? Finché non viene eletto il figlio? O comunque non andarci mai’». Penna, in sostanza, imputava a Lembo una sostanziale inerzia nei confronti di De Luca perché il figlio era legato politicamente a Piero De Luca. All’epoca delle telefonate, il figlio di lembo era candidato al comune di Campagna. In realtà, come emerge dagli atti depositati al Riesame, Penna non venne applicato alla sezione reati contro la pubblica amministrazione per via di una denuncia sporta nei suoi confronti qualche anno prima. L’inchiesta era stata poi archiviata.
Sulla figura di Lembo e su un possibile conflitto di interessi alla luce dell’attività politica del figlio si è già espresso anche il Csm: nell’esaminare le attività della procura di Salerno all’epoca diretta da Lembo (oggi in pensione), il Csm evidenziò come fosse stata esercitata «l’azione penale nei confronti di esponenti di primo piano del partito in cui militava il figlio» di Lembo. La procura, infatti, mise sotto inchiesta sia Vincenzo De Luca che il figlio Piero. Il governatore della Regione Campania, accusato nel caso Crescent, è stato di recente assolto in sede di Appello.
martedì, 3 Agosto 2021 - 17:22
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