Agguato al figlio del ras Orefice a Castello di Cisterna, due arresti: il raid per il controllo dello spaccio di droga

Bossolo

Due arresti per l’agguato di camorra del 17 maggio scorso nel quale è rimasto ferito il 21enne Giuseppe Orefice, figlio del ras Gennaro dell’omonimo gruppo criminale.

I carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno condotto in carcere Marco D’Ambrosio (di 23 anni) e Luigi Barbareschi (di 22 anni) in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda. In calce al provvedimento ci sono le accuse di tentato omicidio e porto abusivo di armi comuni da sparo con l’aggravante della modalità mafiosa.

D’Ambrosio è il figlio del più noto Giuseppe, detto ‘cacaglio’, arrestato nel dicembre del 2020 per associazione di stampo mafioso: a seguito dell’arresto del genitore, il 23enne avrebbe preso il comando nel gruppo criminale denominato appunto D’Ambrosio.

L’agguato si consumò all’interno del quartiere ‘219’ di Castello di Cisterna: in due esplosero 9 colpi di pistola calibro 7,65 con l’obiettivo di uccidere Orefice. Secondo le risultanze investigative, l’episodio si inserisce nell’ambito dello scontro tra i D’Ambrosio e Orefice per la gestione delle piazze di spaccio.

Leggi anche:
– Portici, lite per motivi di viabilità: 21enne impugna una spranga di ferro e colpisce il rivale alla testa
– Crollo di rampa Nunziante, il Tar dà ragione al Comune oplontino: «Il palazzo è abusivo, va abbattuto»
– Napoli, lo show sulla candidatura di Maradona rischia di diventare un boomerang: Hugo non ha la cittadinanza
– Salerno, nuova accusa per il pm Penna: agli atti gli sfoghi sul suo ex capo Lembo e sul governatore De Luca

mercoledì, 4 Agosto 2021 - 09:39
© RIPRODUZIONE RISERVATA