Ex consigliere comunale ucciso in un bar, si indaga su dissidi familiari ed economici

Salvatore Lupo

Si indaga su asti familiari e questioni economiche per risolvere l’omicidio di Salvatore Lupo, 45enne imprenditore ed ex presidente del consiglio comunale di Favara, comune in provincia di Agrigento. L’uomo è stato freddato ieri sera con due colpi di pistola all’interno di un bar. Gli inquirenti hanno, secondo quanto si apprende, già escluso che l’agguato mortale abbia moventi diversi dai dissidi in ambito familiare causati probabilmente da questioni di soldi.

Il raid 
Intorno alle 20.54 di Ferragosto, Salvatore Lupo si trovava all’interno di un bar in via IV novembre. Qui il suo killer lo ha raggiunto sparandogli due colpo di pistola, uccidendolo sul colpo. Nella zona sono presenti delle telecamere di videosorveglianza che potrebbero aiutare gli inquirenti a ricostruire quantomeno il percorso dell’omicida e, nella migliore delle ipotesi, a risalire alla sua identità. L’unico testimone, invece, ovvero il barista, ascoltato dai carabinieri non ha saputo fornire indicazioni utili a identificare il killer.

I militari dell’Arma della tenenza di Favara e quelli della compagnia di Agrigento, coordinati dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dall’aggiunto Salvatore Vella, si sono sin da subito concentrati sulla vita, e sui  rapporti personali, della vittima. Pare che Lupo avesse forti contrasti economici e dissidi in ambito familiare, ed è proprio su questi “dettagli” che le investigazioni si stanno concentrando. L’omicidio appare agli inquirenti come pianificato: qualcuno potrebbe aver seguito Lupo e atteso che uscisse dal bagno del bar per esplodergli contro almeno due colpi di pistola che lo hanno freddato.

La vittima

Salvatore Lupo era un imprenditore nel settore delle residenze per anziani e responsabile di alcune strutture per disabili. Era stato eletto consigliere comunale nel 2011 in liste civiche del centrodestra, diventando poi presidente del consiglio comunale nel 2015 dopo le dimissioni di Leonardo Pitruzzella da consigliere.

Lo scorso 20 maggio era stato rinviato a giudizio – dal gup del tribunale di Agrigento Francesco Provenzano – assieme ad altri 7 imputati nell’ambito dell’inchiesta sulla comunità per disabili psichici di Licata in cui gli ospiti subivano maltrattamenti.

lunedì, 16 Agosto 2021 - 08:28
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