Kabul, rinasce l’Emirato Islamico: la fuga disperata, aerei presi d’assalto. I racconti: «Ora i talebani andranno casa per casa»

kabul foto del sito defence one
Un aereo cargo militare, partito da Kabul, stracarico di persone in fuga ben oltre il limite consentito (Photo by Defence One)

La stiva di un aereo cargo militare decollato da Kabul piena zeppa di persone, stipate una accanto all’altra. Disperati che, impossibilitati ad entrare negli aerei pronti al decollo, si aggrappano alla coda del veicolo in volo ma poi cadono giù terminando la loro vita nel tentativo di scappare da una sorte atroce.

Le strazianti immagini che arrivano dalla capitale dell’Afghanistan raccontano la guerra e l’orrore che si sta consumando mentre i ‘grandi’ del mondo restano a guardare. I talebani sono ormai al potere: dopo avere cominciato ad attaccare i piccoli villaggi e i distretti meno conosciuti, hanno preso Kabul e festeggiano la rinascita dell’Emirato Islamico.

Il palazzo presidenziale è stato conquistato senza incontrare alcuna resistenza: il presidente afghano, Ashraf Ghani, è fuggito in maniera rocambolesca e per questo è stato subissato dalle critiche. Fra i maggiori critici, il suo ministro della Difesa, Bismillah Khan Mohammadi, che su Twitter – scrive Bbc – sbotta: «Ci hanno legato le mani dietro alla schiena e venduto la nostra patria. Maledetto sia il riccone e la sua gang», riferendosi a Ghani.


Critiche e polemiche stanno subissando anche il presidente americano Joe Biden, che aveva deciso per il ritiro delle truppe statunitensi a vent’anni dall’inizio della guerra cominciata per stanare i responsabili dell’attacco dell’11 settembre. Una decisione rivelatasi catastrofica perché i talebani hanno sfruttato il vuoto venutosi a creare e ora hanno piantato le loro bandiere mentre un intero popolo è in fuga. Le strade sono completamente bloccate. L’aeroporto internazionale “Hamid Karzai” è stato preso letteralmente d’assalto: le ambasciate occidentali hanno messo a disposizione dei voli per l’evacuazione dei propri concittadini e diplomatici. Ma in migliaia stanno cercando di sfruttare i canali degli occidentali nella speranza di sottrarsi alla furia dei talebani. Sì, perché la caccia è cominciata. E l’orrore è dietro l’angolo.

«Ho paura per chi ha lavorato con noi ed ora sta per morire. I Talebani li cercano casa per casa. Abbiamo lasciato migliaia di persone che rischiano la vita. La situazione è gravissima, la comunità internazionale li salvi», ha detto uno degli afghani arrivati a Fiumicino col volo da Kabul (come riporta l’Ansa). «I talebani hanno iniziato a perquisire casa per casa”, puntano ad “esecuzioni mirate, la gente a Kabul è terrorizzata», è invece il drammatico racconto dell’ambasciatore all’Onu Ghulam Isaczai durante il suo intervento alla riunione di emergenza sulla crisi scatenata dalla conquista dei talebani, secondo quanto riporta Skynews.

Così l’aeroporto di Kabul diventa una delle pochissime speranze di mettersi in salvo. Le immagini che arrivano da “Hamid Karzai” sono strazianti: le stive sono stracariche, ben oltre il limite consentito. Il sito Defence One ha riportato l’immagine della stiva di un C-17 decollato con 640 rifugiati a bordo: secondo la ricostruzione fatta da alcune fonti, il C-17 non doveva partire così carico, ma gli afghani che avevano ottenuto l’autorizzazione a partire e stavano aspettando il loro turno, sono riusciti ad entrare dal portellone posteriore semi aperto del velivolo. Invece di far intervenire i militari per far uscire le persone che non sarebbero dovute trovarsi a bordo del C-17, «l’equipaggio ha deciso di partire», raccontano ancora le fonti sottolineando che si ritiene che si sia trattato del numero maggiore di persone mai trasportate da questo tipo di aereo cargo.

In aeroporto chi non riesce a salire si aggrappa al cargo reggendosi più forte che può nel drammatico tentativo di tenere duro chissà fino a quando ma con l’areo in volo poi cade giù verso la morte. Ma le vittime si registrano anche per via del fatto che i militari sparano colpi di avvertimento per tentare di fermare l’assalto agli aerei. Situazione disastrosa.

Biden però rivendica la sua decisione e nel discorso alla nazione dice: «La missione era smantellare al Qaeda e la missione è stata raggiunta: abbiamo ucciso Bin Laden e cambiato un percorso che stava diventando scivoloso. Creare una democrazia unificata e centralizzata non è mai stato l’obiettivo (…) Dovevo scegliere tra rispettare un accordo ereditato dal presidente Trump o continuare a combattere i Talebani. Sono convinto che la mia decisione sia giusta. Non chiedo alle nostre forze di combattere una guerra civile senza fine. E’ sbagliato ordinare alle truppe americane di combattere e morire quando le stesse truppe dell’Afghanistan non lo fanno».

martedì, 17 Agosto 2021 - 13:08
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