Referendum eutanasia, obiettivo firme in cassaforte. La dura reprimenda del Vaticano contro la battaglia dei Radicali

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Marco Cappato

Nell’estate dei referendum, anche quello sulla legalizzazione dell’eutanasia- insieme a quello sulla giustizia– raggiunge e supera l’obiettivo delle 500mila firme. Il referendum è proposto dal Partito Radicale e mentre nel caso dei quesiti proposti insieme alla Lega per la giustizia molto ha fatto la campagna di sensibilizzazione dei cittadini arrivata sin sulle spiagge, in questo ha avuto forte impatto l’adesione di star del firmamento social come la coppia Fedez e Chiara Ferragni. Il primo in particolare ha più volte ospitato Marco Cappato sui propri canali social, dando una sferzata alla raccolta firme che da qualche giorno, peraltro, è possibile anche online tramite firma digitale o Spid. Così, con largo anticipio (un mese e mezzo prima della scadenza) e nonostante ferie e caldo africano, i radicali incassano un successo che può fare la storia d’Italia, che sul tema della eutanasia si è sempre divisa.

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E che si una tema divisivo lo dimostra come il referendum desti una polemica d’agosto che vede scendere in campo direttamente il Vaticano attraverso monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Paglia non usa giri di parole: «C’e’ la tentazione – afferma a Vaticannews – di una nuova forma di eugenetica: chi non nasce sano non deve nascere. E insieme con questo c’è una nuova concezione salutistica per la quale chi è nato e non è sano, deve morire. È l’eutanasia. Questa è una pericolosa insinuazione che avvelena la cultura. Si sta man mano incuneando nella sensibilità della maggioranza una concezione vitalistica della vita, una concezione giovanilistica e salutistica in base alla quale tutto ciò che non corrisponde ad un certo benessere e ad una certa concezione di salute viene espulso». Parole pesanti cui ha risposto lo stesso Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni: «Monsignor Paglia non pare dare alcun valore al diritto fondamentale alla libertà e responsabilità individuale, riconosciuto anche dalla Consulta. Solo operando tale grave rimozione si può arrivare ad equivocare come “salutismo”, “eugenetica”, o “dover morire” il sacrosanto diritto a rifiutare l’imposizione di scelte altrui sul proprio corpo e sulla propria vita”. Con l’affermazione del referendumnessuno sarà obbligato a scegliere l’eutanasia, ed anzi sarà possibile prevenire ciò che accade ora: l’eutanasia clandestina, fatta di solitudine e disperazione e praticata nelle condizioni più terribili, anche per responsabilità della criminalizzazione voluta da una legge del 1930 e sostenuta dal Vaticano». I radicali e Cappato, dunque, decidono di rispondere a muso duro alle esternazioni del Vaticano e preannunciano di voler arrivare a 750mila firme entro il 30 settembre sfruttando il voto online.

Il referendum proposto propone l’abrogazione dell’”omicidio del consenziente” (articolo 579 del codice penale) e l’eliminazione degli ostacoli alla legalizzazione dell’eutanasia anche con intervento attivo da parte del medico su richiesta del paziente, come già avviene in Olanda, Belgio, Lussemburgo e Spagna. La proposta di legge langue in Italia da ben 37 anni, ma con questo esplosivo risultato nella raccolta firme il dibattito non potrà più essere ignorato o insabbiato.

martedì, 17 Agosto 2021 - 08:56
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