Afghanistan, emergenza profughi. Marino (Anci Campania): «Sindaci pronti ad accoglierli». La Lega: «E’ fuori dalla realtà»

kabul foto del sito defence one
Un aereo cargo militare, partito da Kabul, stracarico di persone in fuga ben oltre il limite consentito (Photo by Defence One)

Le drammatiche immagini dall’Afghanistan, col loro carico di timore per la popolazione e soprattutto per il destino delle donne, rimettono in luce il dibattito sull’accoglienza in particolare nei Paesi dell’Unione europea. Il senso di colpa diffuso nell’opinione pubblica per quella che appare agli occhi del mondo una resa dell’Occidente ai Talebani, al di là della discussione sull’origine dell’attuale situazione, sulle responsabilità degli Usa e sulla opportunità di una uscita di scena apparsa tanto maldestra, da più parti spinge a suggerire che ai profughi afghani siano aperti corridoi umanitari che consentano a chi si oppone al costruendo regime talebano una via di fuga concreta.

In Campania si è alzata ieri la voce dei sindaci aderenti all’Anci, che l’hanno espressa attraverso una nota ufficiale firmata dal presidente e sindaco di Caserta Carlo Marino. «I sindaci della Campania sono pronti ad accogliere per motivi umanitari i profughi che rischiano la morte in Afghanistan e resto sconcertato di Salvini, il leader della Lega, che già si è espresso in maniera contraria, ancora una volta ha mostrato tutto il suo valore umano e politico – scrive Marino – Da padre di quattro ragazze, guardo le immagini di tante bambine, in fuga dalla violenza con gli occhi spaventati e non posso restare indifferente a questo grido di dolore. Io sono abituato a metterci la faccia e a fare la mia parte; per questo da presidente dell’Anci Campania metto in campo una proposta dei sindaci delle città campane davanti al dramma umanitario a cui stiamo assistendo. Non restiamo indifferenti, ognuno di noi con un piccolo gesto può opporsi alla violenza cieca dei Talebani».

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Una dichiarazione di intenti cui ha risposto polemicamente Giampiero Zinzi, che a Caserta sfiderà Marino alle amministrative: «La disponibilità del sindaco Marino ad accogliere a Caserta i profughi afgani è una posizione molto bella da raccontare, ma che non fa i conti con la realtà – dice Zinzi –  Siamo davanti a una tragedia immane, frutto di quel pacifismo di maniera che ha sempre spinto per il disimpegno militare e che oggi condanna milioni di persone e soprattutto di donne a una vita d’inferno. L’Italia non può farsi carico da sola di un problema così grande, ma ci vuole il coinvolgimento di tutta l’Europa, esattamente come una sinistra meno propagandista ha sempre chiesto col superamento del Trattato di Lisbona, che ha condannato l’Italia a gestire da sola centinaia di migliaia di migranti nell’indifferenza dell’intero continente».

«È invece giusto e necessario – continua Zinzi – che il nostro Paese aiuti e protegga tutti quegli afgani che in questi anni hanno collaborato coi nostri militari. Ma se non vogliamo che la tragedia si tramuti in una bomba sociale, se davvero vogliamo aiutare queste persone, non ci vogliono le belle parole. Ci vuole la politica. Ho fiducia che il Presidente Draghi saprà interpretarla nel modo più giusto e corretto».

La posizione italiana e europea è stata espressa dal premier Draghi ieri: «L’Europa – ha dichiarato – sarà all’altezza del compito cui è chiamata per affrontare la crisi afgana. Abbiamo parlato stamattina con la Cancelliera Merkel. Abbiamo soprattutto parlato delle operazioni di evacuazione dell’Aeroporto di Kabul, ma abbiamo iniziato a tratteggiare quelle che saranno le linee fondamentali della cooperazione a livello europeo. Siamo tutti consapevoli che la cooperazione è assolutamente necessaria per affrontare due obiettivi: l’accoglienza e la sicurezza. L’accoglienza nei confronti di tutti coloro che ci hanno aiutato in Afghanistan  in questi anni e delle loro famiglie, quelli che sono chiamati i “collaboratori”. Ma anche l’accoglienza di tutti coloro che si sono esposti in questi anni per la difesa delle libertà fondamentali, dei diritti civili, dei diritti delle donne. Questo è un piano complesso, richiede una cooperazione stretta fra tutti i Paesi ma soprattutto, in primis, tra quelli europei. Il secondo aspetto riguarda la sicurezza, dove dovremo prevenire infiltrazioni terroristiche».

mercoledì, 18 Agosto 2021 - 09:24
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