Vanessa lo aveva denunciato, e il giudice aveva disposto che finisse agli arresti domiciliari. Ma non è stato sufficiente tutto questo per fermare il giovane (di cui non è stata ancora resa nota l’identità) accusato di aver sparato alla 26enne, uccisa ieri mentre passeggiava sul Lungomare di Aci Trezza (Catania). L’uomo è attivamente ricercato dai carabinieri, le ricerche sono partite ieri sera subito dopo l’agguato mortale. E’ bastato ascoltare gli amici di Vanessa Zappalà, recuperare le sue denunce per stalking contro quell’ex fidanzato, per disegnare un primo quadro investigativo. Un quadro che vede nel giovane l’unico presunto colpevole di un raid che ha sconvolto l’intera comunità del catanese.
Sotto choc le amiche di Vanessa, una ragazza normale che lavorava in un panificio e aveva gli interessi che hanno tutte le ragazze della sua età. Le serate con la comitiva, le braccia tatuate, versi di canzoni e aforismi lasciati sui social come tracce dei propri sentimenti. Frasi che oggi vengono rilette cercando di spiegare le vicissitudini di questa giovane dal viso pulito, bella e semplice come chi alla sua età è a metà tra la vita adulta e i sogni di ragazza. «Non puoi mostrare il mare che hai dentro a chi non sa nuotare» scriveva lo scorso 19 luglio Vanessa su facebook: quella didascalia per una sua bella foto oggi sembra un triste testamento. Testamento dell’ennesima donna che ha scelto di continuare a nuotare da sola in quel mare di speranze, escludendo chi poi le ha tolto il futuro.
Il suo ex fidanzato era stato messo ai domiciliari dal gip dopo la richiesta della procura di Catania. La giustizia dunque si era mossa dopo le denunce di Vanessa che però cercava di continuare a vivere con normalità. «Vane, stai attenta» le scriveva l’amica Roberta preoccupata, e lei rispondeva «E’ solo geloso».
lunedì, 23 Agosto 2021 - 11:09
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