Migranti afghani, l’Europa alza i primi muri: in Italia arrivati 2mila. In Campania i primi 15 profughi hanno una casa

di amministrazione

E’ ancora caos in Afghanistan dove la ‘presa’ dei Talebani sta trasformando il Paese in una polveriera. Ieri Suhail Shaheen, portavoce e membro del gruppo di negoziazione, ha lanciato l’ultimatum agli Usa e alla Gran Bretagna: via entro il 31 agosto o «ci saranno conseguenze», «ci sarà una reazione». Una minaccia che di fatto blocca gli Usa, quasi tentati nelle ultime ore, di restare a Kabul oltre la data del 31 agosto; impossibile, alla luce della palese minaccia dei Talebani. Usa e forze alleate devono lasciare il Paese, e continuano dunque le operazioni di evacuazione presso l’aeroporto della Capitale che hanno causato in una settimana almeno 20 morti. Intorno all’aeroporto è stato creato un cordone di sicurezza che prevenga scontri con i Talebani che invece impediscono ai civili afgani di avvicinarsi; a perdere la vita anche un soldato afgano, mentre 3 sono rimasti feriti durante uno scontro a fuoco cui hanno preso parte anche soldati tedeschi e americani.

Una situazione esplosiva, quella che si vive in queste ore a Kabul. La città è in mano ai nuovi ‘padroni’ che stanno già facendo capire, a colpi anche di frustrate e punizioni esemplari, quale sarà il nuovo corso del Paese. Alcuni ragazzi hanno raccontato di essere stati colpiti con la frusta perché indossavano i jeans. Sono state abolite le classi miste, le donne restano chiuse in casa, chi ha collaborato negli anni scorsi con le forze impegnate nella missione di pace teme ritorsioni. Una situazione fuori controllo e anche difficile da documentare visto che i giornalisti sono stati tutti evacuati e, alla spicciolata, stanno riuscendo a tornare anche i componenti di associazioni umanitarie. Nella capitale afgana resta Emergency che continua a curare feriti da calca e da sparatoria provenienti dall’aeroporto. Sono riuscite invece a lasciare la città e raggiungere l’aeroporto invece le attiviste di Pangea, alcune delle quali, hanno raccontato sui social, sono state malmenate dai Talebani.

I migranti
Corre parallela alla preoccupazione per le sorti degli afgani, l’emergenza migranti. Arriveranno in migliaia, oggi se ne discuterà anche durante il G7 convocato proprio sulla crisi afgana. L’Europa non può sottrarsi, ma si alzano già i ‘soliti’ muri: Ungheria e Austria dicono no. Non vogliono migranti. «Proteggeremo l’Ungheria dalla crisi dei migranti» ha affermato il premier ungherese, Viktor Orban, secondo il quale occorre evitare che i profughi lascino la regione, evidenziando l’importanza di sostenere Turchia – che avrà un ruolo “fondamentale” – ed i Paesi dei Balcani per evitare l’ingresso dei migranti nell’Unione europea.

«Gli eventi in Afghanistan sono drammatici, ma non dobbiamo ripetere gli errori del 2015. La gente che esce dal Paese deve essere aiutata dagli Stati vicini.     L’Ue deve proteggere le frontiere esterne e combattere la migrazione illegale ed i trafficanti di esseri umani» ha scritto invece su Twitter il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz. «’Austria – aggiunge – ha accolto 44mila afghani. Abbiamo una delle più grandi comunità afghane pro-capite al mondo, dopo Iran, Pakistan e Svezia. Ci sono ancora grossi problemi con l’integrazione e siamo quindi contrari all’aggiunta» di altri profughi. 

Il commissario Ue Paolo Gentiloni risponde indirettamente ai no di Orban e Kurtz durante il meeting di Cl: «”La Ue deve lavorare sull’accoglienza e sulle quote di immigrazione legale di rifugiati afghani e deve farlo anche togliendosi l’alibi della unanimità nelle decisioni. Rispetto l’unanimità, ma so che non ci sarà mai e ci sarà sempre qualcuno contrario a politiche di accoglienza e a quote di immigrati legali. Niente alibi se si vuole dare una mano sui rifugiati e sull’accoglienza. Si può fare anche a maggioranza. Orban ed altri non saranno d’accordo ma fa parte delle nostre regole».

L’accoglienza in Italia
L’Italia partecipa attivamente all’evacuazione di profughi afgani, attivando i propri ponti aerei. Secondo i dati forniti dal ministero della Difesa, il nostro Paese ha salvato oltre 3.350 i cittadini, circa 1.990 quelli giù giunti nel Paese (di cui 547 donne e 667 bambini). Tutti vogliono che l’Italia faccia la propria parte, persino Matteo Salvini. Nessuno nasconde però la polvere sotto il tappeto: attraverso i corridoi umanitari arriveranno in Europa migliaia e migliaia di profughicon il rischio anche di infiltrazioni terroristiche. Il premier Draghi dunque lavora per coinvolgere nell’accoglienza i Paesi confinanti: la Russia, la Cina, il Pakistan così da sgravare l’Europa. Nel frattempo, chi è arrivato e chi arriverà in Italia dovrà essere “redistribuito” nelle diverse Regioni («con equità» ha chiesto il presidente Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro).

In Campania i profughi da accogliere sono 15, componenti di 5 distinti nuclei familiari che saranno accolti in Irpinia e nel Sannio. Faranno la quarantena al Covid Hospital dell’Ospedale del Mare di Ponticelli poi verranno spostati nell’Avellinese e nel Beneventano.

martedì, 24 Agosto 2021 - 07:43
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