Due uomini che corrono liberi lungo uno strada asfaltata. Sono in calzoncini e maglietta, sembrano semplicemente due persone che corrono. Invece sono due evasi dal carcere di Trani immortalati dalle immagini della videosorveglianza dell’istituto di pena pugliese; immagini che stanno facendo discutere molto. In primis sui livelli di sicurezza in quel penitenziario, ma anche in quelli del resto d’Italia.
Chi sono gli evasi
I due evasi, hanno fatto sapere le forze dell’ordine dopo la diffusione della notizia da parte dei sindacati di polizia penitenziaria, sono un omicida e un rapinatore seriale che fino a ieri erano ristretti nel carcere di Trani. Si tratta del 22enne Daniele Arciuli, in carcere per l’omicidio del coetaneo Gaetano Spera avvenuto nel 2015 a Giovinazzo (Bari) e di Giuseppe Antonio De Noja, rapinatore seriale. Arciuli, minorenne all’epoca del delitto di cui si è macchiato (aveva appena 16 anni) è stato condannato dal Tribunale per i minori: dovrebbe finire di scontare la sua pena nel 2024. Avrebbe ucciso il coetaneo nell’ambito di un regolamento di conti legato al controllo delle attività di pesca nelle acque dei litorali di Giovinazzo e e Bari-Santo Spirito. De Noja era in carcere col fratello Giovanni, accusato di 7 rapine ai danni di benzinai compiute a Bari nel 2017.
La dinamica
Stando a quanto emerso i due evasi avrebbero scavalcato un muro di cinta del carcere finendo su via Andria, e da lì avrebbero fatto perdere le tracce. L’evasione è avvenuta di pomeriggio, le forze dell’ordine hanno fissato numerosi posti di blocco tra Trani e Bari per riuscire ad acciuffare i due pregiudicati.
Di «evasione annunciata» parlano i sindacati della polizia penitenziaria, «frutto della superficialità con cui sono state trattate e gestite le molte denunce fatte dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria sulle condizioni di sicurezza dell’istituto» ha dichiarato il segretario generale del Sappe, Donato Capece.
«Adesso è prioritario catturare gli evasi – dice il collega pugliese Federico Pilagatti – ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza, spesso trascurate, con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria di Trani».
Per Domenico Mastrulli (segretario del Cosp) si tratta di una «clamorosa beffa». A Trani non si registravano evasioni dal 1970, dice chiedendo l’intervento del ministro Cartabia «perché si risolva il problema della carenza di organico, con circa 200 agenti di polizia penitenziaria per una popolazione detenuta di quasi 350 uomini».
venerdì, 27 Agosto 2021 - 10:44
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