Napoli, il Tar Campania ‘cancella’ il murale di Ugo Russo: «E’ trasformazione fisica dell’immobile». Rabbia del Comitato

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Il Tar Campania ha comunicato la decisione avversa al ricorso in difesa del murales “Verita’ e Giustizia per Ugo Russo”, considerando il murale come una “trasformazione fisica dell’immobile” e avvalorando perciò l’interpretazione dell’amministrazione comunale contro l’opera. Una sentenza che viene criticata dal Comitato “Verità e Giustizia per Ugo Russo”, che ricorda come la Soprintendenza si fosse espressa a favore del murale come “opera decorativa”.

Per il Comitato «è una sentenza pesantemente condizionata dal clima politico e diffamatorio alimentato istituzionalmente e mediaticamente intorno al murales».

«Nei fatti del resto l’iniziativa dell’amministrazione è una censura politica travestita di cavilli amministrativi per aggirare il dettato della Costituzione e di molte sentenze che vietano di entrare nel merito dell’interpretazione di un’opera d’arte – aggiunge il Comitato – Il danno collaterale è che da oggi quasi tutta l’arte muraria del centro storico di Napoli (dal San Gennaro di Jorit a Banksy a quasi tutti i murales del rione Sanità di Bosoletti, Tono Cruz ecc) uno dei principali patrimoni artistici di questo tipo in Europa, è di fatto qualificata come illegittima e abusiva perché ‘viola il piano regolatore’».

Ugo Russo rimase ucciso a 15 anni mentre stava mettendo a segno una rapina. Era la notte tra il 29 febbraio e il primo marzo del 2020 quando in via Generale Orsini tentò di rapinare un ragazzo che era fermo in macchina a parlare con un’amica. La vittima designata però era un carabiniere in borghese che reagì esplodendo tre colpi di pistola. Ugo Russo non ebbe scampo.

lunedì, 30 Agosto 2021 - 20:32
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