De Magistris saluta Napoli lasciando in eredità i rifiuti della città di Roma. Bufera politica e insulti social sul sindaco

Luigi de Magistris
Luigi de Magistris (foto Kontrolab)

Il primo ad aprire il fronte della ‘resistenza’ è stato il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri. Da lui è arrivata infatti la prima risposta alla disponibilità data dalla Città metropolitana di Napoli ad accogliere i rifiuti di Ama, la municipalizzata di Roma, città che sta vivendo un lungo periodo di emergenza rifiuti. Lettieri si rivolge al sindaco di Napoli e della Città metropolitana Luigi De Magistris sottolineando che questa decisione «significherà scaricare, proprio dal giorno successivo alla fine del Suo mandato, il problema di Roma, del Lazio, di Napoli, sul nostro territorio. Lei parla di “coesione sociale ed istituzionale” di “leale cooperazione ed aiutare con solidarietà chi si trova in difficoltà”, ma tutto questo operato attraverso SAPNA significa che la “solidarietà”, la “coesione sociale ed istituzionale” la “leale cooperazione” di Napoli verso Roma, in realtà, non sarà altro che “solidarietà”, “coesione sociale ed istituzionale”, “leale cooperazione” di Acerra a discapito degli Acerrani».

Lettieri, primo cittadino della comunità che ospita l’unico termovalorizzatore in Campania, parla di «atteggiamento non sostenibile», di comunicazione «preoccupante» e chiarisce «la nostra più netta contrarietà a tale decisione e l’intenzione di mettere in atto tutto il possibile e nei confini previsti dalla legge, per ostacolare questa Sua scellerata autorizzazione, al fine di tutelare il nostro territorio e la nostra popolazione che non merita tutto questo (…) non consentiremo che Acerra diventi la discarica delle beghe e delle furbizie di altri e della spazzatura della Capitale».

Il problema della Capitale è serio. Dopo aprile, una nuova emergenza rifiuti rende necessario smaltire altrove l’immondizia della città eterna e questi arriveranno di nuovo in Campania: 15mila tonnellate. Ad annunciare questo ‘ponte’ di solidarietà tra province che conoscono i problemi legati alle difficoltà di smaltimento è stato lo stesso sindaco di Napoli; sindaco in scadenza di mandato e già proiettato nella campagna elettorale da presidente della Calabria. «Ho autorizzato Sapna (società che gestisce tutti gli impianti di trattamento e smaltimento dell’area metropolitana di Napoli ndr), di accogliere la richiesta di aiuto di Ama»

«Siamo in grado – aggiunge – dal 4 ottobre fino al 31 dicembre, senza alcuna ricaduta di efficienza nel trattamento dei rifiuti sui nostri territori, che hanno ovviamente l’assoluta priorità, di ricevere circa 150 tonnellate di rifiuti della capitale d’Italia al giorno». Poi l’occasione anche dell’attacco politico al Movimento Cinque Stelle e al Pd: «Ci sarebbe molto da dire- scrive –  sul come mai una capitale che è stata destinataria di due leggi speciali si trovi in questa situazione, ci sarebbe tanto da argomentare sull’aiuto ad una città ed una regione amministrate da personalità, verso le quali nutro rispetto e comprensione, che appartengono a partiti che in questi anni poco o nulla hanno fatto per Napoli. Questa è la differenza tra un uomo che utilizza le istituzioni al servizio del bene comune e chi invece utilizza le istituzioni, anche nazionali, per fare lotta politica all’avversario a danno di un popolo intero».

Oltre ad Acerra, i rifiuto arriveranno anche agli Stir di Tufino e di Giugliano. In quest’ultima città, la più popolosa della provincia di Napoli, insorge la minoranza. Luigi Sequino, consigliere di minoranza, chiede al sindaco Nicola Pirozzi «di inviare ad horas una missiva firmata da tutti i capigruppo per chiedere a de Magistris un incontro urgente sulla questione e scongiurare quest’altra beffa ai danni della città». Ma voci contrarie si registrano anche nella maggioranza.

Insomma, la solidarietà di Napoli verso i problemi di Roma rischia di far tornare i cittadini sulle barricate. E lo dimostrano anche i tantissimi commenti sotto il post di De Magistris, oltre 600, quasi tutti fortemente critici. Molti volti a sottolineare che non può essere il Napoletano, territorio in perenne affanno nella gestione ambientale, a farsi carico dei problemi della Capitale.

E aspre critiche arrivano anche dal candidato sindaco Catello Maresca, l’unico contendente alla poltrona che sinora è stata di De Magistris a esprimersi. Alessandra Clemente, impegnata ieri in una manifestazione per le donne afghane, non può contestare evidentemente la scelta del proprio padre politico; per Manfredi una questione anche di opportunità, visto che i rifiuti arrivano da una città a guida grillina e da una Regione a guida Pd, le forze che lo sostengono.

«Mentre Napoli e l’area metropolitana sono invase da cumuli di rifiuti – afferma il magistrato –  de Magistris pensa bene di fare campagna elettorale in Calabria sulla pelle dei napoletani, accollandosi lo smaltimento di quelli di Roma. Forse il tempo impiegato in un’altra regione lo ha distolto dalla realtà in cui versa la città dopo trenta anni di amministrazione delle sinistre, anni in cui non si è fatto nulla su questo tema, se non far pagare ai napoletani le tasse sui rifiuti più alte d’Italia. Il sindaco marziano aveva promesso la raccolta differenziata al 70%, ma negli ultimi dieci anni ha raggiunto soltanto il 37%. E si tornerà come prima, a meno che i napoletani non scelgano di cambiare passo. Noi vogliamo risolvere il problema, non tirare a campare».

martedì, 31 Agosto 2021 - 08:27
© RIPRODUZIONE RISERVATA