L’assordante silenzio intorno a Whirlpool Napoli: tra 20 giorni tutti a casa

I lavoratori della Whirlpool Napoli a Comunanza (Ascoli), sede di un sito della Spa. Fonte foto: pagina Fb "Whirlpool Napoli non molla"

Mancano 20 giorni alla scadenza della procedura di licenziamento avviata dalla Whirlpool nei confronti dei dipendenti dello stabilimento napoletano di via Argine. Una data cruciale, superata la quale il destino dei 320 operai sarà definitivamente scritto. Senza nessuna ancora di salvezza. Non si torna indietro, visto anche il rifiuto della multinazionale statunitense a concedere le 13 settimane di cassa Covid ai quasi ex dipendenti. La vertenza è agli sgoccioli e la sorte della fabbrica di Ponticelli sembra essere ignorata sia a livello locale che nazionale. Non è tema di campagna elettorale ma, ciò che più brucia e che viene sottolineato dalle organizzazioni sindacali, tace il ministero per lo Sviluppo economico, ovvero il principale interlocutore della Whirlpool in questa lunga e dolorosa vertenza. 

Questa mattina, a simboleggiare una lotta che non si ferma, un impegno che non si arresta ma anzi cerca di raggiungere quante più persone e territori possibili, i lavoratori hanno raggiunto Comunanza, in provincia di Ascolti, sede dello stabilimento Whirlpool Emea Spa. 

«Oggi insieme ai lavoratori di Napoli siamo a Comunanza ai cancelli del sito Whirlpool – raccontano  i segretari generali della Fim Cisl Campania e Napoli, Raffaele Apetino e Biagio Trapani – La vertenza Whirpool non si sblocca ad oltre 834 giorni  dal suo inizio. Il countdown scorre inevitabilmente e a soli 20 giorni dalla scadenza della procedura di licenziamento  l’unica certezza è il silenzio del Ministero dello Sviluppo Economico che ad oggi non ha convocato l’incontro che era previsto per fine agosto». 

«Questo silenzio del Governo – continuano –  non fa altro che acuire le preoccupazioni, avevamo chiesto di passare dalle parole ai fatti rispetto ad un proposta per sommi capi fatta dal governo nell’ultimo incontro. Il tempo che scorre ed i giorni che passano sono l’unica amara certezza. Bisogna fare presto. E’ necessario capire e discutere su chi sono i soggetti industriali coinvolti e che tipo di progetto sulla mobilità si vuole mettere in campo e quali garanzie industriali e occupazionali ci sono rispetto ad una conversione industriale».

«Come abbiamo più volte ribadito al vice ministro è fondamentale che la multinazionale americana ritiri la procedura di licenziamento in corso e utilizzi le 13 settimane così da permettere una discussione sana.

Come Fim Cisl insieme alle altre organizzazioni sindacali continueremo la nostra battaglia. Oggi a Comunanza per rivendicare il sacrosanto diritto al lavoro, ma continueremo la nostra protesta nei prossimi giorni e non ci fermiamo fino a quando non si sarà conclusa positivamente la vertenza». 

lunedì, 6 Settembre 2021 - 12:29
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