Incidenti sul lavoro, altre tre vittime: 2 morti in Toscana, uno nella città di Napoli. Sindacati e politici insorgono

Luigi Manfuso
Luigi Manfuso, morto in un incidente sul lavoro a Napoli

Altri tre incidenti sul lavoro. Altre tre vite spezzate. Coi sindacati che legittimamente alzano la voce chiedendo alla politica di accendere un faro sulle morti bianche e intervenire per fare sì che si riducano di numero le tragedie che squassano intere famiglie. 

A Napoli ha perso la vita Luigi Manfuso, 58enne di Gragnano, sposato e con due figlie. L’uomo lavorava per la società Icm e stava effettuando lavori alla fermata ‘Tribunali’ della linea 1 della Metropolitana.  Il lavoratore, secondo le prime ricostruzioni, è stato ritrovato nel fossato della banchina dei treni. L’uomo sarebbe poi deceduto in ospedale. La salma è stata sequestrata e la Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta. A denunciare l’accaduto Massimo Sannino, sindacalista della Filca Cisl Campania, il sindacato dei lavoratori edili. 

A Pietrasanta, in provincia di Lucca, ha perso la vita Andrea Bascherini, di 54 anni e residente a Ripa (frazione di Seravezza). Sposato e con una figlia, Bascherini stava spostando delle lastre per la pulizia del piazzale della ditta di marmo “2 P Trading srl” in via Aurelia quando è rimasto schiacciato da due lastre di marmo. Purtroppo è deceduto all’istante. Nella giornata di domani vi sarà uno sciopero di otto ore in tutto il distretto del marmo apuo-versiliese: lo sciopero è stato proclamato dalle sigle sindacali FenealUil – FilcaCisl – FilleaCgil di Lucca e di Massa Carrara. «Purtroppo l’escalation degli infortuni gravi successi nelle cave a Carrara la scorsa settimana è culminata oggi con un infortunio mortale in un piazzale di marmo in Versilia – scrivono i sindacati in una nota – Non è possibile andare avanti cosi’! E’ giusto fermarsi tutti e riflettere. Trovare la forza di continuare a lavorare come se nulla fosse successo non è possibile». Secondo i sindacati «dopo un periodo positivo la situazione degli infortuni nel settore sta di nuovo precipitando, sicuramente stiamo di nuovo tutti sbagliando qualcosa. Noi vediamo troppi lavoratori fare due, tre cose contemporaneamente, e nei piazzali ci sono operai a movimentare carichi pericolosi da soli». I sindacati affermano che «è necessario vederci in faccia urgentemente tra datori di lavoro, lavoratori, sindacati, istituzioni e Ausl per trovare soluzioni».

Un altro incidente mortale si è verificato sempre in Toscana, questa volta ad Arezzo. Un 73enne stava potando dei rami in un’azienda agricola di Castiglion Fiorentino quando è caduto da un albero facendo un volo di sei metri. I carabinieri e la polizia municipale, vista la dinamica e il luogo dell’incidente, e su disposizione del pm Elisabetta Iannelli hanno chiesto l’intervento degli ispettori Asl, ipotizzando che l’accaduto possa essere un incidente sul lavoro, ipotesi che al momento è da chiarire. 

«Anche oggi altri incidenti mortali sul lavoro. Ancora tante vite spezzate e famiglie distrutte. Una vera piaga del nostro paese. Dietro ogni morte sul lavoro ci sono gravi responsabilità ed omissioni di tante aziende. Bisogna intervenire duramente con maggiori sanzioni e più controlli», ha scritto su twitter il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.

Dal mondo politico, il deputato di Italia Viva Maria Elena Boschi ha commentato: «In nemmeno 24 ore quattro persone hanno perso la vita sul posto di lavoro. Da inizio anno sono già 677 le denunce per infortuni mortali. Non è un dato degno del nostro Paese. Serve un aumento radicale dei controlli per la sicurezza nelle aziende». Per Sandro Ruotolo, senatore del Gruppo Misto e componente della Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sicurezza sui luoghi di lavoro, «bisogna investire in sicurezza, in prevenzione che vuol dire assunzione del personale necessario per i controlli sui luoghi di lavoro. Oggi più che mai, bisogna dar vita all’istituzione della Procura Nazionale del Lavoro e valutare d’inserire nella legislazione sul lavoro il reato di omicidio colposo e pensare a una regia unica d’intervento: un coordinamento nazionale degli enti per tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro. Non chiamateli incidenti sul lavoro. Nessuna fatalità».

mercoledì, 8 Settembre 2021 - 17:39
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