Circumvesuviana, scuole appena riaperte e viene già annunciato il primo sciopero. Muro contro muro azienda-dipendenti

Circumvesuviana

La prima settimana di scuola per alcuni studenti della provincia di Napoli (alcuni istituti hanno già riaperto la l’avvio ufficiale dell’anno scolastico scatta mercoledì 15 settembre) riserva già il primo sgraditissimo regalo: lo sciopero di 24 ore dei lavoratori dell’Eav, annunciato questa mattina dalla stessa azienda e proclamato dal sindacato Usb. La data è quella del 17 settembre, venerdì. A cinque giorni dal ritorno in classe, dunque, molti studenti delle Superiori, oltre che i lavoratori pendolari, si ritroveranno a fare i conti con il primo sciopero dell’anno scolastico. Sciopero indetto per protestare «contro le politiche del lavoro del Governo». Ovviamente, il numero dei treni e delle corse garantite venerdì sarà subordinato al numero di lavoratori che aderiranno allo stato di agitazione.

Si chiude così il cerchio della difficilissima situazione che stanno vivendo già dalla scorsa settimana gli utenti della ex Circumvesuviana. Il caso è esploso con la sospensione temporanea (e tuttora in corso) della tratta Napoli-Pompei-Poggiomarino. La soppressione si è resa necessaria dopo il venir meno dei dipendenti che, secondo quanto spiegato dai vertici dell’azienda, avrebbero rifiutato gli straordinari previsti dopo l’annuncio di 66 nuove corse. Il risultato è stata una settimana da dimenticare: le nuove corse si sono smaterializzate, in un solo giorno ne sono state soppresse 39 e infine l’azienda ha annunciato la necessaria sospensione della tratta per convogliare il personale sulle altre, sacrificando quella meno frequentata.

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Una situazione esasperante per i viaggiatori, e che ripropone il muro contro muro tra lavoratori ed Eav. I primi hanno smentito l’azienda con un duro comunicato nel quale stigmatizzano l’atteggiamento dei vertici: «Può una grande azienda – scrivono – basare un programma d’esercizio ambizioso, che dichiara ben 66 corse treno in più rispetto a quello precedente (cosa non esatta, ma sbandierata in televisione, sugli organi di stampa, e i social media), sull’accettazione dello straordinario da parte dei propri dipendenti (cosa candidamente ammessa anche dagli stessi dirigenti)?Può una grande azienda come l’EAV srl varare un simile programma d’esercizio in una situazione di grave carenza di personale e di materiale rotabile?».

Dunque secondo i dipendenti il problema non è il rifiuto degli straordinari ma il fatto che si implementino le corse pur sapendo che personale non c’è e non ci sono treni e i lavoratori, parola dei sindaci dell’Orsa, sono costretti a «sforare» le 250 ore annue di prestazioni straordinarie previste dal Contratto nazionale per garantire il servizio.

«Prima di parlare di straordinario – lamentano i sindacalisti di Orsa – bisognerebbe informarsi su quante ore di extra effettuano ogni anno i lavoratori e a quale stress psicofisico sono sottoposti quotidianamente.  Fa quindi effetto sentir parlare di straordinario da chi sul tema opera nell’assoluta illegalità». 

lunedì, 13 Settembre 2021 - 09:07
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