Napoli, Brambilla spara a zero sui grillini: «Non siamo dissidenti, siamo coerenti. Di Maio? Sistemati i compagni di liceo»

brambilla matteo

A poche settimane dal voto volano gli stracci nei Cinque Stelle, con l’aggravante che a sgretolarsi sotto i colpi di una polemica politica dal prevedibile epilogo è anche il gruppo che siede in Consiglio regionale. Quello stesso gruppo che si era candidato in contrapposizione al governatore della Campania e che adesso si ritrova ad appoggiare lo stesso candidato di De Luca al Comune di Napoli e che, per di più, ha smesso di fare la guerra all’odiato ‘sceriffo’.

Questa mattina Matteo Brambilla, che è stato all’opposizione di Luigi de Magistris in consiglio comunale portando avanti una dura battaglia politica, ha presentato alla stampa la sua candidatura e la lista “Napoli in Movimento – No Alleanze”.

Com’è noto Brambilla è un esponente dei Cinque Stelle ma è entrato in rotta di collisione coi vertici dei pentastellati nel momento stesso in cui i grillini hanno deciso di appoggiare Gaetano Manfredi stringendo un patto con il Partito democratico. Brambilla e altri attivisti delusi hanno pure cercato l’intervento di Beppe Grillo credendolo risolutivo, ma Grillo non ha mai risposto e i Cinque Stelle hanno fatto finta di niente. Così Brambilla, tenendo fede alla sua storia politica, si è ‘messo in proprio’ tirandosi dietro tanti delusi del Movimento, inclusi esponenti che siedono in Consiglio regionale. «Ci presentiamo dopo 5 anni con una sola lista, mentre qualcun altro ha deciso di partecipare alle ammucchiate con chi ha governato e affossato questa città negli ultimi 30 anni. Noi siamo liberi di decidere senza compromessi e con coerenza», ha detto Brambilla che tiene a rivendicare la sua linea di coerenza, tanto è vero che in Consiglio comunale è ancora esponente dei Cinque Stelle.

«Non ci piace la parola dissidente: noi siamo coerenti con un percorso fatto in 15 anni di attivismo e poi nelle istituzioni. Non siamo dissidenti, sono loro che hanno deviato dalla strada corretta. Il Movimento 5 Stelle è morto e sepolto», ha aggiunto. Sulla stessa scia Maria Muscarà, consigliere regionale campano del Movimento 5 Stelle e contraria all’accordo tra M5S e Partito democratico alle elezioni amministrative di Napoli: «Io continuo a essere del Movimento 5 Stelle perché sono stata eletta con quel simbolo, non ho tradito i suoi valori. Quelli che dovrebbero andare via, i veri dissidenti, sono quelli che hanno cancellato tutto quello che dicevamo alleandosi con il Pd e presentando un candidato sindaco prescritto, che è la cosa più grave in assoluto».

Come Brambilla anche lei, per ora, rappresenta i Cinque Stelle in Regione ma sostiene alle Comunali Brambilla: «Io rimango al mio posto – ha spiegato all’Adnkronos – continuo a fare quello che ho sempre fatto, continuo il mio lavoro nelle commissioni. Dopodiché, se prenderanno una decisione, anche su un eventuale cambio di nome del gruppo, sarà una loro responsabilità. Ma non hanno il coraggio di farlo, altrimenti l’avrebbero già fatto. Si presentano come Movimento 2050 ma poi dicono Movimento 5 Stelle, eppure non sono più Movimento 5 Stelle. Viaggiano nell’inganno».

Brambilla ce l’ha coi suoi compagni di partito, che hanno candidato tra le loro fila politici che sino a poche settimane fa hanno fatto parte della giunta arancione. «Francesca Menna – ha ricordato Brambilla – se n’è andata dal Consiglio comunale dicendo che doveva lavorare e non poteva conciliare il lavoro con il Consiglio. Dopo due giorni ha fatto una manifestazione dicendo che il M5S era con la Lega e che quindi schifava il M5S. Mi risulta che il Movimento 2050 sia al Governo con Salvini, quindi o ha cambiato idea o, se è coerente, dica ‘non votatemi’». Menna, eletta con il M5S nel 2016, poi uscita dal Movimento e diventata assessore della Giunta de Magistris, è rientrata nel M5S giusto in tempo per farsi candidare al Consiglio comunale di Napoli.

Più tranchant il giudizio sulla candidatura di Ciro Borriello, sino a qualche giorno fa assessore comunale allo Sport: «Basta vedere i danni che ha fatto prima al patrimonio e poi allo sport». Secondo Brambilla «cercheranno di mettere dentro qualcuno in Consiglio comunale che andrà a fare non si sa cosa, perché le decisioni verranno prese da altre parti: dalla Regione e da De Luca, che ha fatto 7-8 liste mettendo dentro tutti i suoi uomini. Loro – ha concluso Brambilla – saranno un inutile orpello per portare fieno a questa coalizione vergognosa che affosserà definitivamente Napoli».

Ma anche sul piano nazionale Brambilla non si riconosce più nella politica del Movimento. «Quando vai a votare un governo Draghi che è contro tutta la politica che tu hai sostenuto per 15 anni mi stai insultando, come elettore e come portavoce – ha spiegato Brambilla – Non posso quindi aderire a un progetto che prevede una liberalizzazione spinta, un europeismo spinto. Quando sento Di Maio dire noi siamo i neo liberisti, noi siamo i neo europeisti, io rabbrividisco. erano le parole esattamente contrarie che per 15 anni qualcuno ci ha fatto andare in piazza a sostenere. Non aderiremo a questa cosa».

Brambilla, dunque, ribadisce quali sono i punti centrali del progetto grillino che sembra non esserci più: «Noi siamo coerenti a dei principi e dei valori. Abbiamo sempre detto 2 mandati a casa, questo se entro è il mio secondo mandato, dopo me ne andrò a casa e mi metterò a disposizione di un progetto più ampio, nazionale, come collaboratore, consulente. Io con la mia esperienza posso fare questo. Questo deve fare un amministratore, non occupare i posti. È finita l’epoca degli amici di Pomigliano, sono finiti i compagni di liceo di Di Maio da mettere in tutte le società. Sono finiti questi tempi, lo devono capire. Io agli stati generali spinto da migliaia di persone, e non si sa ancora il numero di persone che ha votato perché sarebbe venuto fuori che qualche sconosciuto magari era davanti ai super novanta, ho detto fate un passo indietro, disintossicatevi, tornate a fare il vostro lavoro dopo due mandati, ma magari qualcuno il lavoro non ce l’aveva. I principi e gli ideali se li sono messi sotto ai piedi – ha concluso Brambilla -, e la cosa vergognosa è che hanno utilizzato tutti noi per 15 anni per fare una carriera. Hanno nominato negli uninominali i loro amici, continuano a mettere in lista persone che sono sconosciute al territorio».

mercoledì, 15 Settembre 2021 - 18:28
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