Green Pass per i dipendenti pubblici e privati, scatta l’obbligo. Sospensione senza stipendio per chi ne è sprovvisto

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Green pass obbligatorio per i lavoratori della pubblica amministrazione e del privato e tamponi gratuiti solo a chi non può vaccinarsi. Questa l’ultima e definitiva linea scelta dal Governo Draghi: nessuna concessione alla Lega, contraria a un estensione così dura del certificato vaccinale, si va avanti per la strada decisa sin dall’inizio dal premier Mario Draghi: chi non si vaccina deve sottoporsi a tampone a sue spese entro le precedenti 48 ore per poter accedere al posto di lavoro. Se non può vaccinarsi per ragioni di salute, avrà diritto al test gratuito. Pena: una multa da 400 a mille euro o la sospensione senza stipendio per 5 giorni. Mai il licenziamento. 

Draghi ha incassato il sì dei sindacati ed è andato deciso verso la strada, in pratica, dell’obbligo di vaccinazione sebbene ‘camuffato’ da obbligo di Green Pass. Vuole superare l’80% dei vaccinati, un traguardo importante in vista dell’autunno e del ritorno in ufficio di quei lavoratori che lavorano ancora da remoto. Lo scoglio principale da superare, incassato il placet delle organizzazioni sindacali, era la Lega. Salvini ha sempre dichiarato la propria contrarietà all’obbligo di certificazione verde, ma alla fine ha dovuto cedere al vero e proprio muro costruitogli in casa dai governatori del Carroccio (Fedriga e Zaia), favorevoli alla certificazione, e dal ministro dello Sviluppo economico e suo braccio destro Giancarlo Giorgetti. 

Oggi pomeriggio dunque si terrà il Consiglio dei Ministri per l’approvazione del decreto che estende il lasciapassare verde a tutte le categorie di lavoratori del pubblico e del privato e ne deve tempi e i modi. La parte più importante è quella relativa alla ‘sanzione’ per il dipendente che non ha il Green Pass e non si sottopone al tampone. 

Da metà ottobre, secondo le stime, il decreto sarà applicato agli uffici della pubblica amministrazione, ai negozi, alla grande distribuzione, agli studi professionali, ai ristoranti, alle forze dell’ordine. Per chi si presenta al lavoro senza, ci saranno sanzioni: una multa, che dovrebbe andare dai 400 ai 1000 euro, e disciplinari, che saranno modulate sulle diverse categorie. Sarà espressamente previsto il divieto di licenziare, recependo una preoccupazione sindacale. Per quanto riguarda le sanzioni, difficili da applicare soprattutto nel privato, ma da modulare anche nel

pubblico a seconda del tipo di amministrazione, con diversi procedimenti disciplinari: ci sarebbe la sospensione dal lavoro e dallo stipendio dopo violazioni reiterate per alcune categorie, come già per gli insegnanti. Di sicuro, l’obbligo si  applicherà ai tribunali. 

giovedì, 16 Settembre 2021 - 09:33
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