«Lo ha ucciso perché l’aveva lasciata»: dopo 32 anni a processo l’ex fidanzata del calciatore Denis Bergamini

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Donato 'Denis' Bergamini

Che non fu un suicidio si sa da tempo. Chi abbia ucciso il calciatore Denis Bergamino nel lontano 1989 lo potrà stabilire adesso un processo: 32 anni dopo la sua morte, c’è una persona imputata per quello che gli inquirenti considerano un omicidio: si tratta dell’ex fidanzata Isabella Internò, ieri rinviata a giudizio dal gap del Tribunale di Castrovillari per omicidio volontario.  Tre decenni dopo la scomparsa dell’atleta, i familiari che hanno sempre affermato che Denis sia stato ucciso, potranno assistere alle udienze di un processo a partire dal prossimo 25 ottobre, data della prima udienza. Isabel Internò si è sempre proclamata innocente. 

Denis Bergamini fu trovato cadavere lungo la Statale 106 Ionica nel novembre del 1989, apparentemente era finito sotto un camion. Si parlò di terribile incidente o di suicidio, la verità secondo gli inquirenti è invece ben diversa: sarebbe stato ucciso per vendetta per una relazione sentimentale ormai finita e poi adagiato sull’asfalto affinché un camion potesse passarci sopra. 

In particolare, secondo l’accusa Isabella Internò quella sera aveva un appuntamento con il calciatore e insieme a tre persone rimaste ignote lo avrebbe narcotizzato o «comunque ridotto nelle capacità di difesa» causandone la morte. 

Sul punto esiste anche una perizia del 2017 sul cadavere fatto riesumare, che conferma la morte per lento soffocamento, avvenuto forse con una busta. Dopo la morte, sarebbe stato inscenato il finto incidente. Il corpo fu travolto da un tir guidato da un camionista di Rosarno già processato per omicidio colposo e assolto e oggi non indagato. 

Omicidio volontario e premeditato, quindi, quello che avrebbe compiuto l’allora giovanissima Isabella che avrebbe così deciso di vendicarsi del fatto che Denis l’aveva lasciata. 

martedì, 21 Settembre 2021 - 12:38
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